Scende anche il numero delle imprese attive nel settore: -13% tra il 2009 ed il 2015
Circa 34 miliardi di euro all’anno. Tanto avrebbe perso l’Italia nell’ultimo periodo a causa della mancanza degli investimenti in opere infrastrutturali. A pesare è stato soprattutto ciò che questa lacuna ha comportato sul fronte degli scambi commerciali con l’estero.
Secondo l’ultimo Rapporto redatto dall’Ufficio Studi della Confcommercio, solo nel settore dei trasporti marittimi – tra il 2010 ed il 2014 – l’Italia avrebbe registrato una contrazione delle merci trasportare pari al 10%. Un calo che si amplia fino al -37% se si guarda invece al trasporto su gomma, riportando la diminuzione più marcata tra i Paesi fondatori dell’Unione europea.
Di conseguenza molte imprese attive nel settore del trasporto terrestre hanno dovuto abbassare definitivamente le saracinesche, comportando una contrazione del numero delle aziende del 13% tra il 2009 ed il 2015.
Osservando il confronto con i principali partner a livello europeo si può notare come solo in Francia e nel Regno Unito si registrano delle contrazioni dei volumi trasportati via mare, rispettivamente del 4,2% e dell’1,7% tra il 2010 ed il 2014. In Germania si registra invece un +10,1%, in Grecia un +30,9%, in Spagna un +13,4% e in Olanda 5,9%.
Dinamica simile a quella italiana interessa invece l’autotrasporto greco (-30,2% per i volumi trasportati) e quello spagnolo (-24,4%), mentre quello francese e britannico riportano variazioni negative più contenute (-4,8% e -0,9%). In questo caso crescono i volumi trasportati della Germania (+11,6%) e dell’Olanda (+8,2%).
Per quanto riguarda invece il trasporto su ferro, l’Italia ha registrato una crescita del 7,6% nel periodo considerato, facendo meglio di Germania (+2,6%), Francia (+2,8%) e Grecia (-46,2%), ma peggio di Spagna (+31,8%), Olanda (+10,85) e Regno Unito (+21,6%).