La stima sulla base della proposta del governo di limitare l'esenzione ai redditi agrari e domenicali che non superano 10mila euro
Sono circa 387mila le aziende agricole che potrebbero godere dell'esenzione Irpef, sulla base della proposta del governo di limitare l'esenzione ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l'importo di 10mila euro. La stima è di Coldiretti e riguarda un comparto che sta comunque registrando una forte contrazione numerica negli ultimi tempi. Negli anni passati, rileva l'organizzazione degli imprenditori agricoli, a godere dell'esenzione Irpef sono state circa 430mila aziende. Se si attuasse la proposta del governo, a goderne sarebbe il 90% di tale numero, appunto 387mila aziende. Esclusa, dunque, una su 10 tra quelle che prima ne usufruivano.
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"L'esenzione Irpef negli anni passati è stata una misura iniqua e ha favorito soprattutto i grandi imprenditori e le imprese con volumi di affari elevati. La proposta del governo è quella aiutare gli agricoltori che ne hanno bisogno limitando l'esenzione Irpef ai redditi agrari e domenicali che non eccedono l'importo di diecimila euro. In altre parole, l'esenzione dell'Irpef deve essere un intervento per i più deboli, che risulti un sostegno concreto a chi produce e non un privilegio". Così, secondo quanto si apprende, avrebbe spiegato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni alle sigle del mondo agricolo incontrate a Palazzo Chigi.
Rispetto al numero iniziale di 430mila, però, la nuova misura vedrebbe esclusa dall'esenzione un'azienda agricola su 10. Una proposta, quella del governo, giudicata positivamente dal presidente di Coldiretti Ettore Prandini: "Bene l'esenzione Irpef come richiesto già nella sessione della Legge di bilancio - afferma - ma serve fermare le speculazioni nelle campagne con regole per i pannelli fotovoltaici a terra e aumentare i controlli contro le pratiche sleali per il rispetto del divieto di acquisto a prezzi sotto i costi di produzione".
Anche per il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti, "va bene l'esenzione Irpef per redditi domenicali sotto i 10mila euro, ma deve cambiare l'approccio al mercato: deve esserci una migliore organizzazione e ciò si fa con l'aggregazione". Richieste condivise anche da altre associazioni, a fronte di una situazione di crescente difficoltà per varie aziende agricole che ha determinato anche la chiusura nel tempo di molte di queste realtà.
Un dato evidente nella fotografia dei numeri dell'agricoltura italiana scattata dal sindacato Fai Cisl: le aziende agricole italiane hanno infatti subito un marcato calo negli ultimi decenni e in 40 anni sono scomparse quasi due aziende su tre. Tuttavia, quelle attive sono diventate più grandi. Gli operai agricoli, poi, sono poco più di un milione (1.006.975 nel 2022), in lieve diminuzione dal 2019, mentre gli imprenditori agricoli professionali sono in crescita, arrivando a 46.213, con un incremento del 2,7%, che prosegue il trend del 2015-2021.
Il numero delle aziende agricole che occupano operai, pari a 174.636 nel 2022, è in calo tendenziale del 3,1%. Dal 2017 al 2022, complessivamente, il numero delle aziende diminuisce del 7,1%. A livello regionale, il maggiore calo si registra in Molise (-7,1%) seguito dalla Calabria (-5,7%), mentre l'unica regione in controtendenza, con un lieve incremento, è il Friuli-Venezia Giulia (+0,2%).
Gli operai agricoli dipendenti sono concentrati soprattutto al Sud (35,9%), seguito da Nord-est (23,5%), Isole (16%), Centro (13,4%) e Nord-ovest (11,2%). Più della metà dei lavoratori agricoli autonomi (50,3%), invece, si trova nelle regioni del Nord. In particolare, il Nord-est presenta il maggior numero di lavoratori agricoli autonomi (28%), seguito da Nord-ovest (22,3%), Sud (21,4%), Centro (16,4%) e Isole (11,8%).