Al Forum di Cernobbio il ministro dice che va dimezzato il gap con l'Europa, oggi pari all'1%, e sulla manovra dice: "Sarà equilibrata e rispetteremo i vincoli"
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"E' inutile cercare 3 miliardi in più di deficit se poi ne perdiamo altrettanti sul mercato" con il rialzo dei tassi sui titoli pubblici. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, al Forum Ambrosetti di Cernobbio spiegando che "le riforme saranno fatte nei limiti delle risorse che saremo in grado di trovare nel bilancio pubblico e nei limiti di quello che saremo in grado di concordare con l'Ue".
"Cresciamo sempre meno dell'Europa" - Il gap di crescita con l'Europa va ridotto, ha aggiunto, "ma con deficit spending". Il ministro ha dimostrato che "negli ultimi dieci anni l'Italia cresce di un punto in meno della media dell'economia europea. A volte ha un Pil negativo, a volte stagnante, a volte positivo, ma la distanza è sempre quella. E' una divergenza crescente rispetto all'Europa. E quindi pone il problema che le politiche adottate non hanno ridotto questo gap".
"Meglio puntare sulla crescita che sul deficit" - "Cercheremo di invertire questa idea - ha spiegato -, a volte portata avanti con un certo 'moral hazard', che noi ampliamo il deficit aspettando una crescita in grado di farci chiudere i conti. Direi di invertire il percorso: speriamo di andare a dimezzare questo gap dell'1% con gli altri Paesi, già nel corso del 2019".
Tria ha quindi evidenziato che "è chiaro che siamo consapevoli che dare più soldi agli operatori o alle famiglie in una situazione che apre l'incertezza della sostenibilità fiscale evidentemente non porta alcun risultato neppure di crescita. Sono fenomeni molto noti perché nessuno spende in attesa dell'acquazzone che si presuppone possa arrivare".