Tra le grandi aziende tecnologiche statunitensi solo Amazon e Facebook hanno presentato risultati migliori di quanto stimato
Il primo trimestre del 2016 non si è chiuso nel migliore dei modi per le grandi aziende statunitensi dell’hi-tech. Non che siano andate male, ma nonostante i dati diffusi abbiano indicato delle crescite sui periodi precedenti, in molti casi le attese degli analisti sono state deluse, facendo, tra le altre cose, scendere i titoli in borsa.
Già le prime trimestrali diffuse, legate ai risultati di Netflix e Intel, avevano lasciato presupporre un cambiamento nel mondo dell’hi-tech, in parte legato anche al rallentamento dell’economia mondiale. Il colosso dello streaming tv aveva infatti presentato una crescita inferiore alle attese mentre l’azienda produttrice di componentistica per personal computer aveva annunciato un taglio di 12 mila posti di lavoro.
Negli ultimi giorni sono poi arrivate nuove docce gelate che hanno coinvolto le maggiori aziende del settore. E’ il caso della Apple, per esempio, che nel primo trimestre del 2016 ha messo a segno il primo calo dei ricavi da 13 anni a questa parte, dettato soprattutto dal -16,3% che ha interessato le vendite di iPhone.
Nemmeno a Redmond le attese ottimistiche degli analisti sono state rispettate. Microsoft, a fronte di entrate in linea con le attese (pari a 22,1 miliardi di dollari), ha infatti presentato profitti inferiori a quanto stimato (0,62 dollari per azione contro gli 0,64 previsti in precedenza), un dato che è pesato particolarmente sul titolo in borsa, crollato del 4% nelle contrattazioni after hour.
Alphabet (l’azienda che controlla il gigante Google), ha riportato a fine trimestre entrate di 16,47 miliardi di dollari, contro i 16,59 miliardi indicati dagli analisti. Inferiori alle previsioni anche gli utili: 7,50 dollari per azione invece che 7,96. Un andamento che - legato soprattutto al rallentamento delle entrate da advertising – ha comportato un crollo di sei punti percentuali del titolo.
Gli unici a volare, stando almeno alle prime trimestrali diffuse, sembrano dunque essere stati Amazon e Facebook. Il portale e-commerce ha comunicato utili pari a 513 milioni di dollari. I ricavi, cresciuti del 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si sono attestati a 29,13 miliardi di dollari, battendo le stime degli analisti che indicavano 27,98 miliardi di dollari.
La creatura di Mark Zuckerberg ha invece totalizzato ricavi per 5,3 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto al primo trimestre delle scorso anno. I profitti sono invece più che raddoppiati, passando dai 512 milioni del periodo gennaio-marzo 2015 ai 1,51 miliardi di quest’anno.