Guardando alle vendite al dettaglio, è vero che l’Istat rileva una crescita congiunturale piuttosto marcata, ma rispetto allo stesso mese del 2015 si registra una diminuzione
A ottobre le vendite al dettaglio sono cresciute considerevolmente rispetto al mese precedente (sia in termini di volume che in termini di valore). Il buon risultato è stato comportato da un aumento sia delle vendite di prodotti alimentari che di quelle di prodotti non alimentari.
Nel dettaglio l’Istat parla di un aumento delle vendite dell’1,2% tra settembre e ottobre, la crescita del valore è legata ad un +1,1% registrato dal valore delle vendite di prodotti alimentari e dal +1,3% delle vendite non alimentari. La crescita dei volumi è invece il risultato di un +1,2% per i beni alimentari e di un aumento di egual misura dei volumi di vendite non alimentari.
Ma se l’andamento congiunturale appare positivo, non si può dire altrettanto del confronto con lo stesso periodo dello scorso anno. Rispetto ad un anno fa le vendite sono infatti diminuite dello 0,2% (sia in valore che in volume). Anche l’andamento trimestrale mostra un calo: -0,2% tra il periodo maggio-luglio e agosto-ottobre.
Buone notizie giungono invece dal commercio con i Paesi al di fuori dell’Unione europea. A novembre l’istituto nazionale di statistica ha rilevato un aumento delle vendite del 3,4% rispetto al mese precedente (+1,4% per l’import). Le vendite verso l’area extra-Ue risultano in forte crescita anche rispetto allo stesso mese dello scorso anno: +5,6%. L’incremento tendenziale è legato in larga parte alla vendita di beni di consumo non durevoli (+10%) e di beni strumentali (+7,3%). Scendono invece le vendite di beni energetici (-7,4%) e di beni di consumo durevoli (-3,6%).
I Paesi verso i quali le vendite hanno registrato l’aumento più marcato sono gli Stati Uniti, con un +15,4%; il Giappone, +14,2%; la Cina, +12,9%; e la Turchia, +7,9%. Diminuzioni hanno invece interessato l’export verso la Russia, -0,9%, e Area ASEAN, -0,5%.