Anche il Cda è decaduto. Separare le strade di Anas da Fs rientra fra le prime decisioni del governo Giallo-Verde. Il ministro Toninelli: "Al passato lasciamo sprechi, stipendifici e manovre finanziarie"
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Si è dimesso l'amministratore delegato dell'Anas, Gianni Vittorio Armani, dopo la decisione da parte del ministro Danilo Toninelli di non proseguire nel processo di fusione con le Ferrovie. Il titolare del dicastero dei Trasporti aveva chiesto le dimissioni dell'intero Consiglio di amministrazione. Armani "ha preso atto della decisione e dell'apprezzamento a lui rivolto per il lavoro svolto", e ha quindi ritenuto opportuno lasciare l'incarico.
E subito dopo le dimissioni di Armani anche i consiglieri Vera Fiorani e Antonella D'Andrea, espressione del gruppo Fs, hanno rassegnato le dimissioni facendo cosi' decadere il cda composto da cinque membri. La prossima settimana è attesa l'indicazione sul nuovo consiglio che deve arrivare da Fs con la condivisione del ministro Toninelli e del Mef.
"Il vento sta cambiando anche in Anas. Al passato lasciamo sprechi, stipendifici e manovre meramente finanziarie". E' il commento di Toninelli rivolgendosi ai suoi follower su un social network ribadendo la forte contrarietà all'operazione voluta dal precedente governo. "Per il futuro - continua Toninelli - lavoriamo a una nuova Anas con meno gente dietro la scrivania e più tecnici che progettano, costruiscono e mantengono sicure le nostre strade".
L'addio di Armani è arrivato un po' a sorpresa, ma era prevedibile, da mesi infatti si sta lavorando all'uscita di Anas da Fs. Le dimissioni, infatti, recita una nota della società sono state presentate "in considerazione del mutato orientamento del governo sull'integrazione di Fs Italiane e Anas". Separare le strade di Anas dalle ferrovie di Fs rientra fra le prime decisioni del Governo Giallo-Verde che appena in carica ha subito detto di voler smontare la fusione voluta dal precedente esecutivo. Un progetto che puntava a un polo integrato fra strade e ferrovie. Un colosso da 11,2 miliardi di euro, che adesso il nuovo esecutivo è deciso a smontare dopo nemmeno 9 mesi di vita.
Il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli ha sempre considerato la fusione non appropriata. "E' una fusione - ha detto nelle scorse settimane - che sembra essere stata dettata da motivi finanziari e di tornaconto personale per tutti quei manager che si sono visti moltiplicare lo stipendio". Annunciando che "sicuramente entro l'anno" Anas e Fs non saranno piu' una societa' unica. In questi mesi "il governo ha svolto un'attenta analisi avvalendosi della consultazione degli operatori interessati", ha detto ancora il ministro. Ora sembra arrivato il momento di passare alla fase operativa del divorzio programmato. Per scorporare Anas da Fs dovrebbe però essere messo in atto uno strumento normativo che abroghi la norma che ha permesso ad Anas di entrare in Fs.