La richiesta arrivata dal Mise per valutare la direzione e il coordinamento di Vivendi. Calenda: "Facciamo ciò che va fatto"
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Nuovo scontro tra Italia e Francia dopo il caso Fincantieri. Stavolta tocca al settore telecomunicazioni: il governo ha avviato una istruttoria sull'applicazione della cosiddetta "golden power" per Tim, di cui i francesi di Vivendi sono il primo azionista. La richiesta, datata 31 luglio, era stata sollecitata dal ministro Carlo Calenda. "Facciamo quello che il governo deve fare, cioè applicare le regole che esistono", ha detto Calenda.
"Abbiamo chiesto a Palazzo Chigi di verificare se c'è l'obbligo di notifica sull'attività di direzione e coordinamento" di Tim da parte dei francesi di Vivendi. Ha presidato il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda, a margine dell'informativa alla Camera, parlando della golden power. Alla domanda se si punta a una sanzione, Calenda ha risposto "vediamo cosa dice il Comitato". E comunque, ha chiarito "questa cosa non ha nulla a che fare con la questione Fincantieri". La notizia arriva però nel pieno della vicenda Stx con i rapporti tra Italia e Francia in tensione.
Bersani: governo usi ogni strumento, Tim è strategica - "Il governo usi tutti gli strumenti che ha: non è questione di ritorsioni, non c'entra niente con Fincantieri, ma con le normali regole del gioco. Si ha il diritto di conoscere cosa diavolo Vivendi intende fare di questa azienda". Così risponde Pier Luigi Bersani (Mdp) a chi lo interpella sull'istruttoria avviata dall'esecutivo. "Ho sentito con piacere - aggiunge - che il ministro Calenda con coerenza dice 'non facciamo questioni di nazionalità ma di progetto industriale'. Ebbene, io non ho capito cosa Vivendi voglia fare di Telecom: se ci dice pacatamente che ha controllo e coordinamento dell'azienda, ci dice una cosa piuttosto seria, il governo fa bene a guardarci perché siamo di fronte a un'impresa strategica, quella che nettamente investe di più in Italia e abbiamo il diritto di sapere chi detiene il controllo cosa voglia fare".
Che cosa è la golden power - In base alla legge 56/12, il governo può intervenire mediante il 'golden power' nei settori della difesa da un lato, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni dall'altro, indipendentemente dalla partecipazione o meno nelle imprese. Riguardo in particolare alle tlc, la legge definisce la rete come un asset strategico, per questo sottoposta a poteri speciali. Il governo può cioè imporre all'impresa obblighi di natura comportamentale sugli investimenti o strutturale (sulla cessione della stessa rete ad esempio), esercitando anche il diritto di veto nel caso siano in gioco interessi di sicurezza nazionale. Le stesse norme si applicano anche alle reti energetiche (gas ed elettricità) e a porti, aeroporti e rete ferroviaria.