Fotogallery - I distributori espongono i cartelli coi prezzi medi
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Secondo le stime l'Erario incasserà 2,2 miliardi dai "pieni" di esodo e controesodo. Il ministro: "Il prezzo senza accise è inferiore a quello di altri Paesi europei"
I prezzi della benzina volano sempre più in alto, e se per le famiglie italiane l'aumento dei costi si aggiunge al caro-vacanze, lo Stato invece ringrazia. Per effetto delle accise e dell'Iva sui carburanti, infatti, secondo le stime i "pieni" per esodo e controesodo porteranno nelle casse pubbliche circa 2,2 miliardi di euro. E mentre i prezzi, nonostante l'obbligo di esporre i cartelli col prezzo medio dei carburanti, corrono, il ministro Adolfo Urso difende la strategia del governo: "In Italia il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania".
Per quanto invece riguarda i cartelloni, per il ministro del made in Italy si tratta di "una misura risultata pienamente efficace che ha consentito, in un sistema di mercato, di contrastare la speculazione, dando piena trasparenza e quindi consapevolezza e capacità di scelta al consumatore".
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Non la pensano allo stesso modo i consumatori: Assoutenti chiede al governo un intervento sulle accise, creando un automatismo che possa ridurre le tasse in occasione delle fiammate internazionali dei prezzi. Secondo il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, "il governo deve attivarsi introducendo meccanismi automatici di riduzione di Iva e accise su benzina e gasolio in occasione dell'incremento dei prezzi industriali in modo da alleggerire la spesa degli italiani sia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto. Intanto chiediamo un intervento urgente al governo Meloni affinché si utilizzino gli extraprofitti garantiti in questi giorni dalle tasse sui carburanti per tagliare subito le accise su benzina e gasolio, al pari di quanto fatto dal precedente esecutivo Draghi. Serve infine una indagine approfondita sulla formazione dei prezzi dei carburanti dall'estrazione, alla vendita fino alla pompa, passaggi dove si nasconde la vera speculazione".
La Fegica, federazione dei gestori degli impianti di rifornimento, sottolinea invece come sia "il sedicesimo giorno consecutivo che i prezzi medi dei carburanti comunicati dal Mimit hanno subito un aumento. Il cartello imposto ai distributori dal governo nulla ha potuto. La misura non solo è inutile ma rischia di essere controproducente".
© Withub
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Attaccano anche le opposizioni: per il Pd le dichiarazioni di Urso sono "fuori dalla realtà", mentre per il Prc il ministro "fa orecchie da mercante". Intanto Assoutenti fa i conti: ipotizzando 15 milioni di autovetture a benzina o gasolio in circolazione sulle autostrade italiane e una media di tre pieni solo per gli spostamenti e il successivo ritorno, si stima che lo Stato, con i "pieni" di esodo e controesodo, incasserà oltre 2,2 miliardi (per la precisione 2.275.875.000 euro) grazie alle imposte sui carburanti: una media tra tasse su benzina e gasolio di 1.513.125.000 a titolo di accise e 762.750.000 a titolo di Iva. Iva e accise, ricorda l'associazione, pesano oggi per il 55,6% su un litro di benzina e per il 51,8% sul gasolio.
Intanto i prezzi della verde e degli altri carburanti hanno continuato a salire repentinamente nel corso degli ultimi giorni sfondando anche quota 2 euro al litro per il self service in autostrada, quello più gettonato dai vacanzieri, e arrivando fino alla cifra record di 2,7 euro sull'A8 Varese-Milano. Un caso quest'ultimo per il quale Assoutenti ha chiesto l'intervento della guardia di finanza, che da parte sua ha fatto sapere di aver "intensificato i controlli a tutela dei cittadini in materia di trasparenza dei prezzi".