L'Odcec, Dottori Commercialisti e Esperti Contabili, chiede da Milano più tempo per sfruttare le possibilità, per gli italiani che detengono attività finanziarie all'estero non dichiarate al Fisco, di sanare la loro posizione
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E' previsto per il 30 settembre il termine di scadenza delle domande di adesione alla Voluntary Disclosure. Si tratta della possibilità per gli italiani che detengono attività finanziarie o patrimoniali all'estero non dichiarate al Fisco, di sanare la loro posizione, anche penale, pagando imposte e sanzioni in misura ridotta. I contribuenti saranno esonerati dalla compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi; questo grazie a una fiduciaria italiana che effettuerà il calcolo delle imposte, provvedendo al versamento.
Alessandro Solidoro, presidente dell'Ordine dei Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Milano, lancia un messaggio dal convegno “Voluntary Disclosure: questioni aperte e proposte di modifica”, svoltosi a Milano con la partecipazione di oltre 300 professionisti. “L'Istituto della Voluntary Disclosure costituisce un'occasione unica per un recupero di legalità. Per questa ragione occorre da subito, senza attendere settembre, annunciare una proroga", le parole di Solidoro.
Il presidente Odcec spiega che "serve annunciare una proroga che permetta ai Dottori Commercialisti e alle altre professioni impegnate nell'attuazione della Voluntary Disclosure di pianificare al meglio il proprio lavoro, di cui la raccolta e l'analisi dei documenti è uno dei perni che permettono di attuare compiutamente questa riforma. Senza dimenticare che - seppur non esistano ad oggi cifre ufficiali - il gettito atteso da una completa adesione alla Voluntary Disclosure è stimato essere superiore alle più rosee previsioni circolate tra gli addetti ai lavori. Non possiamo deludere simili positive aspettative".
I dati dell'Odcec mostrano come solo in Lombardia (la regione da cui è atteso il maggior numeri di adesioni) siano già state presentate oltre 4mila istanze delle 60mila complessivamente previste in regione. Inoltre, proprio in ragione della numerosità delle adesioni che dovrebbero pervenire da Lombardia, Triveneto, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio, si stima che la base imponibile da recuperare sia superiore a quanto fin qui ipotizzato da Banca d'Italia (220 miliardi di euro). Proprio l'ampiezza dell'imponibile recuperabile renderebbe superflua la ventilata misura di aumento di accise della benzina (600/700 milioni di euro di incassi) prevista dal governo per il rispetto del tetto del 3% del 2015.
Nel corso delle ultime settimane sono arrivate richieste da più parti affinché il governo approvasse una proroga dei termini di scadenza delle domande di adesione. Termine, quello di settembre, che impone anche la consegna di tutti i documenti necessari all'Agenzia delle Entrate per verificare la correttezza dell'adempimento.
Secondo Massimiliano Sironi, presidente della Commissione Diritto Tributario Nazionale Odcec, “nonostante l'Agenzia delle Entrate abbia fornito già alcuni significativi chiarimenti, restano aperte alcune questioni la cui rilevanza è significativa, non solo per la corretta adesione della Voluntary Disclosure, ma anche alla luce del decreto sulla certezza del diritto approvato venerdì scorso dal governo e ora al vaglio delle commissioni competenti di Camera e Senato, di cui si attende l'approvazione definitiva entro la fine di luglio".