Firmato il decreto per la proroga della cassa integrazione per i lavoratori della Blutec di Termini Imerese. Resta invece caldo il fronte Auchan-Conad, con una protesta fuori dal Mise
Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha annunciato che la Whirlpool ha ritirato la procedura di cessione per lo stabilimento di Napoli. "E' un primo passo che ci consente di sederci a un tavolo per risolvere definitivamente i problemi di quello stabilimento - ha detto in un video su Facebook -. Su questa vertenza il governo ci ha messo la faccia. Abbiamo ottenuto un importante risultato".
Whirpool: "No licenziamento collettivo, ma sito Napoli insostenibile" - La Whirlpool, si legge in una nota dell'azienda, "non avvierà la procedura di licenziamento collettivo" per lo stabilimento di Napoli "per rilanciare un dialogo costruttivo" ma sottolinea che va cercata una soluzione condivisa "a fronte di una situazione di mercato che rende insostenibile il sito e che necessita di una soluzione a lungo termine.
Blutec, firmato il decreto per la cassa integrazione fino al 31/12 - Intanto è stato firmato al ministero del Lavoro il decreto per la proroga della cassa integrazione ai lavoratori della Blutec di Termini Imerese, fino al 31 dicembre. Ne dà notizia il segretario della Fiom siciliana, Roberto Mastrosimone. "Assicuriamo sino al 31 dicembre - ha sottolineato il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo - un sostegno ai lavoratori che da anni vivono una difficile e complessa crisi industriale. Sulla vicenda Blutec è necessario l'impegno massimo di tutti per far ripartire un sito produttivo centrale per la Sicilia".
Conad-Auchan, fuori dal Mise la protesta dei lavoratori - Mentre hanno protestato davanti al ministero dello Sviluppo economico, a Roma, con fischietti, bandiere e striscioni i dipendenti dei supermercati del gruppo Auchan Sma, che chiedono sia fatta chiarezza sul loro futuro. Sono 18mila i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione dopo l’acquisizione di Conad del gruppo Auchan. Ma secondo i sindacati non ci sono garanzie da parte dell’acquirente per salvaguardare tutti i livelli occupazionali della multinazionale francese. Il rischio, dicono, è che ci siano esuberi sia tra i dipendenti diretti che tra quelli degli appalti dei servizi, della logistica e della vigilanza. Infatti, solo un terzo dei punti vendita sarebbe al momento salva, mentre mancherebbe un progetto per gli ipermercati, per le sedi e la logistica.