Nella notte un picchetto di operai ha impedito ingresso e uscita delle merci a Porcia, dove il presidio va avanti. Gli operai aspettano l'esito dell'incontro al ministero per decidere se scioglierlo
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"Mi impegno personalmente a fare in modo che tutta la produzione Electrolux resti in Italia e lo faremo senza aiuti di Stato". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato. Dopo le polemiche dei giorni scorsi per il paventato taglio allo stipendio dei dipendenti di Porcia dell'azienda svedese, Zanonato ha spiegato che ci potranno "essere accordi di solidarietà come si è fatto in altri casi. Ma un taglio del 40% non lo vedo".
"Mi dimetto se me lo chiede il premier" - Il ministro ha poi detto: "Io do le dimissioni se me le chiede il primo ministro. Certo non mi ritengo ministro a vita, ma non mi piacciono le polemiche strumentali".
Il ministro, che incontrerà oggi le parti a Roma, ha detto che, sulla trattativa in atto per mantenere tutta la produzione in Italia, "sono state date notizie false che hanno creato allarme", riferendosi appunto alle voci sui maxi-tagli in busta paga. E ha anche ricordato la vertenza Indesit finita positivamente. "Abbiamo risolto quel caso. E fino al 2018 non ci saranno problemi".
Porcia, presidio in nottata - Una cinquantina di persone ha presidiato per tutta la notte i tre ingressi dello stabilimento di Porcia (Pordenone) per impedire l'ingresso e l'uscita delle merci e all'alba si è aggiunto anche un altro centinaio di lavoratori che ha organizzato un picchetto di protesta. Dalle 8 al picchetto partecipa anche il sindaco di Pordenone, Claudio Pedrotti. Sul piazzale antistante la fabbrica, si è formata un'enorme fila di mezzi pesanti in attesa. Alcuni autotrasportatori hanno desistito e sono tornati indietro, altri hanno annunciato che si fermeranno per l'intera giornata per verificare se dopo la riunione del tavolo odierno a Roma ci potrà essere un allentamento del blocco che permetta almeno una parziale ripresa dell'attività logistica.
E la Fiom di Milano solidarizza con gli addetti Electrolux, dicendo che "non lascerà soli le lavoratrici e i lavoratori di Solaro" e di essere pronta allo sciopero generale territoriale, come ha fatto sapere il segretario generale della Fiom di Milano, Marcello Scipioni. A Solaro, in provincia di Milano, ha infatti sede uno dei quattro stabilimenti italiani della multinazionale svedese.