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Tensione alle stelle

Francia, Ciotti espulso partito dei Repubblicani: "fatale" l'alleanza con Le Pen | La replica: "Sono e resto il presidente"

L'ufficio politico repubblicano si era riunito per destituire il suo leader. Intanto Macron fa sapere che, anche in caso di sconfitta, non lascerà l'Eliseo e attacca: "Da domenica le maschere sono cadute"

26 Giu 2024 - 17:46

È caos politico in Francia. Il partito dei Repubblicani ha esplulso il presidente Éric Ciotti dopo che, in diretta tv, aveva annunciato la necessità di stringere "un'alleanza con il Rassamblement National" di Marine Le Pen. Il leader però non ci sta e ha tuonato: "Sono e resto il presidente della nostra formazione politica, eletto dagli iscritti". Ciotti riteneva fondamentale l'accordo con l'estrema destra in vista delle elezioni parlamentari del 30 giugno, convocate anticipatamente dal presidente Macron dopo il boom della destra alle europee. Diversi esponenti di punta tra i Républicains hanno però alzato la voce schierandosi contro questo scenario e invocato le dimissioni di Ciotti. Intanto Macron ha annunciato che non lascerà la presidenza, qualunque sia il risultato del voto delle legislative di luglio, mettendo il Paese in guardia da "scellerate alleanze tra estremisti".

"Ciotti non è più legittimato a essere presidente e a incarnare la destra repubblicana", ha dichiarato la senatrice Agnès Evren. Ciotti, tramite un comunicato, ha prima fatto presente che non avrebbe partecipato alla riunione convocata dai Repubblicani, contestando il mancato rispetto delle procedure, e poi ha chiuso la sede del partito, ordinando di lasciare gli uffici. "È impazzito, io resto", ha dichiarato un dipendente. L'ufficio politico si è poi riunito a 500 metri dalla sede dei Repubblicani, presso il centro di ricerca del Museo Sociale.

L'annuncio di Ciotti

 Per Ciotti, la riunione dell'ufficio politico "si è svolta in violazione flagrante del nostro Statuto, nessuna delle decisioni prese in questa riunione comporta conseguenze legali. Ma può avere conseguenze penali". Prima di essere espulso, il leader dei gollisti aveva dichiarato: "Rimarremo noi stessi ma voglio che la mia famiglia politica, che è stata ai margini dal 2012 e che ha visto avanzare il declino del Paese possa avere un gruppo numeroso in Assemblea". Motivando la decisione di stringere un accordo con il partito di Le Pen, sancendo di fatto la nascita di un centrodestra alla francese, seguendo un modello che ricorda quello italiano.

Macron: "Qualunque sarà il risultato non lascerò l'Eliseo"

 Emmanuel Macron, nel frattempo, ha fatto sapere che "qualunque sarà il risultato" delle elezioni non lascerà l'Eliseo. Il presidente francese ha ribadito che la decisione di sciogliere le Camere è stata "giusta" e che sarà in campo per vincere invitando i francesi a "non guardare i sondaggi" e a recarsi alle urne.

"Dialogo con forze che non sono con noi oggi"

 Dopo i risultati delle europee e la congiuntura politica "la situazione politica imponeva uno scioglimento", ha continuato. "Solo lo scioglimento consente il chiarimento delle cose". Macron ha accusato i radicali di sinistra de La France Insoumise di "aver creato un disordine costante" e "preoccupante" in Assemblée nationale rendendo "meno leggibile l'azione e impedendo di costruire coalizioni stabili". Il capo dell'Eliseo, inoltre, ha detto che la sua maggioranza deve "andare a dialogare con personalità e forze che oggi non ne fanno parte", ipotizzando un allargamento del governo alle forze moderate.

"Da domenica sera le maschere sono cadute"

 "La destra, e tutti coloro che hanno seguito il presidente dei Repubblicani, Eric Ciotti, stanno voltando le spalle in poche ore all'eredità del generale de Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy", ha dichiarato Macron. "La destra repubblicana, almeno chi ne è a capo, ha appena stretto per la prima volta un'alleanza con l'estrema destra, e dico l'estrema destra quando parlo del Rassemblement National, perché i suoi leader continuano a dire che ci sono francesi veri e francesi falsi e continuano a progettare di ridurre la libertà di stampa o di rifiutare lo Stato di diritto", ha aggiunto, "da domenica sera", giorno delle elezioni europee, "le maschere sono cadute".

Le Pen: "Una scelta coraggiosa"

 Dal Rassemblement National è giunta pronta l'approvazione di Marine Le Pen e di Jordan Bardella all'apertura di Ciotti. La storica leader del partito ha definito "coraggiosa" la scelta del leader dei Repubblicani e ha lodato il suo "senso di responsabilità". "Ciotti ha scelto gli interessi dei francesi rispetto a quelli dei nostri partiti", le ha fatto eco Bardella. "Uniamo le forze per combattere il caos migratorio, ripristinare l'autorità e l'ordine e sostenere il potere d'acquisto dei francesi", ha aggiunto.

La spaccatura tra i Républicains e le critiche dagli altri partiti

 Fin dall'inizio non tutti all'interno dei Républicains avevano accettato la virata a destra di Ciotti. Fra le voci dissonanti più autorevoli si era alzata quella del presidente del Senato, Gérard Larcher. "Credo che non possa più presiedere il nostro movimento e che si debba dimettere dal suo mandato". Una possibilità che Ciotti aveva detto di non voler prendere in considerazione "perché so di avere il più ampio sostegno possibile da parte dei miei elettori". Critiche feroci erano giunte anche dagli altri partiti. Il ministro degli Interni, Gérald Darmanin, esponente di Renaissance, il movimento che fa capo ad Emmanuel Macron, aveva parlato di una "vergogna" che "getta in disgrazia la famiglia gollista" mentre i Verdi si sono detti "indignati".

Saltato l'accordo tra Rassemblement National e Reconquête

 Se l'accordo fra il Rassemblement National e la destra moderata francese è in via di definizione, il partito di Marine Le Pen ha invece deciso di far saltare quello con la destra estrema di Reconquête, la formazione politica guidata da Eric Zemmour e nella quale milita Marion Maréchal. È stata proprio la nipote di Marine Le Pen a darne notizia spiegando di essere stata informata personalmente da Jordan Bardella. "Ha cambiato posizione e rifiutato il principio di accordo", ha dichiarato Maréchal.

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