Il candidato indipendente su posizioni di estrema destra e filorusse si è imposto a sorpresa nel primo turno ma ora il ballottaggio potrebbe slittare. Intanto il Consiglio Supremo della Difesa lancia denuncia l'esistenza di attacchi con lo scopo di influenzare la correttezza del voto
© Afp
In Romania la Corte costituzionale ha disposto il riconteggio dei voti espressi nel primo turno delle elezioni presidenziali di domenica, nelle quali si è affermato a sorpresa Calin Georgescu, un candidato indipendente su posizioni di estrema destra e filorusse. I giudici hanno in tal modo accolto il ricorso presentato da due altri candidati in lizza alla consultazione del 24 novembre, Cristian Terhes, del partito Nazionale Conservatore, che ha ottenuto l'1,03% dei voti, e Constantin Popescu, del partito Nuova Romania, al quale era andato lo 0,15%.
I giudici dell'Alta Corte hanno al tempo stesso respinto una richiesta di verifica sul finanziamento della campagna elettorale di Georgescu, con la motivazione che il ricorso è arrivato troppo tardi. Praticamente sconosciuto fino all'annuncio della sua candidatura, Georgescu ha condotto la gran parte della sua campagna sui social, in particolare sulla piattaforma TikTok, sulla quale si stanno concentrando le attenzioni nel Paese balcanico con la richiesta di indagini.
Il Consiglio Supremo della Difesa nazionale ha quindi denunciato l'esistenza di attacchi cibernetici durante il voto di domenica, attuati allo scopo di influenzare la correttezza del processo elettorale. Senza fare nomi, si è parlato di un candidato che ha beneficiato in maniera massiccia di un trattamento preferenziale da parte di TikTok. Evidente il riferimento proprio a Georgescu, del quale è ormai noto quanto, per sua stessa ammissione, la sua vittoria da candidato indipendente sia stata costruita l'ultimo mese attraverso la piattaforma social ora nell'occhio del ciclone.
La piattaforma cinese ha smentito "categoricamente" di aver favorito Georgescu, assicurando che il candidato di estrema destra era "soggetto alle stesse regole" degli altri. Tuttavia, il Consiglio Supremo della Difesa, nel suo rapporto, ha messo in guardia sul fatto che "nell'attuale contesto di sicurezza regionale e soprattutto elettorale, la Romania, accanto ad altri Stati del fronte orientale della Nato, è diventata una priorità per le azioni ostili di soggetti statali, in particolare la Federazione russa, che hanno interesse a influenzare l'agenda pubblica della società romena e la coesione sociale".
Dopo la vittoria a sorpresa di Georgescu - che è critico di Nato e Ue e che è contrario a ulteriori aiuti all'Ucraina nel conflitto armato con la Russia - a Bucarest e in altre città della Romania si sono susseguite manifestazioni di protesta contro l'estrema destra, che potrebbe ripetere l'exploit nelle elezioni parlamentari in programma nel Paese balcanico domenica prossima primo dicembre, inserite a cavallo dei due turni delle presidenziali.
Il ballottaggio presidenziale tra Georgescu e la candidata di centrodestra Elena Lasconi è previsto invece per domenica 8 dicembre, ma dopo la decisione dell'Alta Corte potrebbe slittare a data da destinarsi. I due sfidanti si sono affermati a sorpresa al primo turno, decretando la clamorosa esclusione del premier Marcel Ciolacu e dell'altro esponente di estrema destra George Simion, dati per favoriti dai sondaggi della vigilia.