LA SCHEDA

Elezioni Usa, tutto quello che c'è da sapere sulle presidenziali americane

Gli occhi di tutto il mondo sono puntati sugli Stati Uniti, alle urne per la sfida Trump-Harris, dopo una campagna elettorale tra le più combattute e serrate degli ultimi anni. La guida al voto presidenziale, dal sistema elettorale alla chiusura dei seggi

05 Nov 2024 - 08:30
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Donald Trump o Kamala Harris. Ancora una volta gli americani sono al bivio: i cittadini degli Stati Uniti d'America sono chiamati alle urne per eleggere il proprio presidente. Ora vi spieghiamo come funzionano le elezioni americane. Partiamo dalla data dell'election day. La tecnica per scegliere l'election day è sempre la stessa: il martedì successivo al primo lunedì del mese di novembre. Questo perché così si è certi di evitare la data del 1° novembre che è un festivo. In questo giorno gli americani scelgono non solo il presidente degli Stati Uniti ma anche il suo vice.

Usa 2024, gli Stati in bilico

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Come funziona il sistema elettorale negli Stati Uniti? - L'elezione del presidente degli Stati Uniti non è diretta. In sostanza i cittadini americani vengono chiamati alle urne per eleggere i grandi elettori. In tutti i 50 Stati si svolgono le votazioni. Ad ogni Stato viene assegnato un "peso" in voti elettorali, appunto i grandi elettori. Sono in tutto 538 i grandi elettori e quindi un candidato presidente per avere la certezza di essere eletto deve conquistare almeno 270 grandi elettori.

Come si decidono i grandi elettori - Dunque ai 50 Stati che compongono gli Usa vengono attribuiti un numero di grandi elettori che varia in base ad alcuni parametri. Intanto ogni Stato ha un numero di grandi elettori pari al numero dei deputati del Congresso. Il numero dei deputati viene deciso in proporzione alla popolazione. A questi si aggiungono i due senatori, infatti ogni Stato, qualunque sia la dimensione, può contare su due senatori. Fa storia a sè il District of Columbia, il distretto federale che circonda la capitale Washington ed è il più piccolo Stato a cui sono assegnati tre grandi elettori.

L'ordinamento politico - Bisogna quindi parlare dell'ordinamento politico degli Stati Uniti per capire come mai gli elettori vengono chiamati in causa in due differenti momenti e cioè per eleggere il collegio elettorale che poi nomina il presidente e il Congresso (che comprende la Camera dei rappresentanti e il Senato). Il potere politico è in tre mani: quella del presidente, quella del Congresso e anche nelle Corti giudiziarie federali. Questo perché ogni singolo Stato degli Usa può legiferare e ha una propria struttura amministrativa-politica decentrata. Al Congresso tocca il potere legislativo. La Camera dei rappresentati conta 435 membri mentre il Senato ne ha 100. Mentre i deputati restano in carica due anni (le elezioni di mid term, quelle di metà mandato presidenziale), i senatori restano in carica sei anni. Il Congresso ha funzioni di controllo (come quella di approvare le leggi federali, valevoli su tutto il territorio degli Stati Uniti). La funzione legislativa ha come limite il rispetto delle materie di competenza riservate agli organi legislativi dei singoli Stati. Il potere esecutivo è nelle mani del Governo federale formato dal presidente e il suo Gabinetto di ministri chiamati in gergo tecnico segretari. I poteri del Presidente sono molto forti, oltre a essere il capo supremo di esercito e diplomazia ha il potere di veto sulle leggi federali (a meno che non vengano approvate a larga maggioranza). Infine il potere giudiziario diviso secondo una struttura piramidale fra la Corte suprema, le Corti d'appello e le Corti distrettuali.

Quando aprono i seggi

 Gli orari di apertura dei seggi dipendono da Stato a Stato. Le prime proiezioni per l'elezione presidenziale arriveranno dopo le 19 (ora della costa orientale Usa), l'una del 6 novembre in Italia, a chiusura dei primi seggi in Florida, Georgia, Indiana, Kentucky, Carolina del Sud, Virginia e Vermont. Gli ultimi seggi a chiudere saranno quelli in Alaska, quando in Italia saranno le sette del mattino del 6 novembre. Le proiezioni da osservare con più attenzione, tuttavia, saranno quelle che arriveranno dagli Stati in bilico. Sono sette: Wisconsin, Michigan, Pennsylvania, Carolina del Nord, Georgia, Arizona e Nevada. A questi potrebbe aggiungersi l'Iowa che, pur considerato dagli analisti saldamente repubblicano, è balzato lo scorso fine settimana agli onori delle cronache per una rilevazione a cura della sondaggista Ann Selzer, che ha attribuito a Harris un vantaggio di tre punti percentuali su Trump.

Usa 2024, ecco quando chiudono i seggi negli Stati in bilico

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Quando arrivano i risultati

 È altamente probabile che, come avvenuto quattro anni fa, lo scrutinio dei voti duri parecchie ore, se non giorni. Anche quest'anno, infatti, molti elettori hanno scelto di affidarsi al voto postale, il cui spoglio nel 2020 richiese diversi giorni di tempo dando l'impressione di un'improvvisa rimonta democratica dopo un'iniziale "ondata rossa". Quest'anno, tuttavia, il fenomeno non dovrebbe ripetersi. Da una parte, perché stavolta anche il candidato repubblicano, Trump, ha esortato anche i suoi sostenitori a votare in anticipo o per posta.

Dall'altra, perché molti Stati si sono dotati di leggi che consentono agli ufficiali elettorali di iniziare a scrutinare le schede arrivate via posta prima del giorno delle elezioni. Questo dovrebbe accelerare il processo, ma il distacco estremamente risicato nei sondaggi tra Harris e Trump potrebbe comunque ritardare l'attribuzione dei diversi Stati a questo o a quel candidato.

Chi può votare - Negli Stati Uniti il diritto di voto è quasi universale: ogni cittadino americano con età superiore ai 18 anni può partecipare alle elezioni del presidente degli Stati Uniti. Leggermente diverso il discorso per i membri del Congresso. I cittadini del District of Columbia (cioè la capitale Washington, D.C.) e nei "territori non incorporati" di Porto Rico, Guam, Isole Vergini americane e Isole Marianne Settentrionali non hanno la possibilità di votare dei propri rappresentanti al Congresso. In molti Stati non hanno diritto di voto i carcerati e coloro che hanno subito una condanna (si parla di almeno 4 milioni di persone). Per poter votare è necessario essere iscritti nelle liste elettorali. Ogni cittadino avente diritto deve chiedere espressamente di poter esercitare il voto. Ogni Stato ha i propri termini di iscrizione alle liste. Solo Maine e il Wisconsin danno la possibilità di iscriversi alle liste elettorali anche il giorno stesso del voto. In genere bisogna fare questa operazione circa un mese prima del giorno elettorale. 
 

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