Al voto sono chiamati 4,5 milioni di elettori. Alle precedenti consultazioni amministrative aveva votato il 60%
Seconda giornata di voto per le elezioni amministrative in 595 città italiane: 4,5 milioni di elettori sono chiamati a esprimere le proprie preferenze in quello che si presenta come il primo test dopo le politiche. Lunedì i seggi hanno riaperto alle 7: sarà possibile recarsi alle urne fino alle 15, poi inizierà lo spoglio. Si vota in 13 capoluoghi di provincia (Ancona, Brescia, Brindisi, Imperia, Latina, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Teramo, Terni, Treviso e Vicenza), e l'eventuale turno di ballottaggio è previsto domenica 28 e lunedì 29 maggio (in Trentino e Valle d'Aosta si voterà invece il 21 maggio, in Sicilia e Sardegna il 28 e 29 maggio). L'affluenza in forte calo: alle 23 si attesta al 46,39%, inferiore di quasi 14 punti rispetto alle precedenti elezioni in cui aveva votato il 59,89% degli aventi diritto.
Otto dei capoluoghi sono attualmente governati dal centrodestra e cinque dal centrosinistra, mentre Latina è retta da un commissario prefettizio dopo la caduta, lo scorso anno, dell'amministrazione di centrosinistra guidata da Damiano Colletta.
Ancona è l'unico capoluogo di Regione alle urne. Nella città marchigiana - il sindaco uscente è Laura Mancinelli (Pd) - si sfidano Ida Simonella (centrosinistra) e Daniele Silvetti (centrodestra), mentre il Movimento 5 Stelle sostiene Francesco Rubini.
Oltre che a Latina (dove l'uscente Coletta si ripresenta), situazione anomala anche a Massa, dove il sindaco di centrodestra Francesco Persiani - il primo nella storia della città - è stato sfiduciato il primo marzo. Si ricandida a questa tornata con Lega, Forza Italia e liste civiche; Fratelli d'Italia sostiene però un altro nome, Marco Guidi. Il centrosinistra prova a riconquistare Massa con Enzo Romolo Ricci. Proprio a Massa, durante un comizio elettorale, il leader M5s Giuseppe Conte è stato aggredito da un No vax in piazza.
Le due principali forze di opposizione in Parlamento sono unite a Pisa, dove si registra una convergenza tra Pd, 5 Stelle e Sinistra Unita a sostegno di Paolo Martinelli, che sfida il primo cittadino uscente, targato centrodestra, Michele Conti.
A Teramo Pd e 5 Stelle sono insieme dietro al sindaco uscente, Gianguido D'Alberto; lo sfida Carlo Antonetti per il centrodestra.
A Brindisi né il centrodestra né il centrosinistra sono riusciti a esprimere candidature unitarie. Pd e M5s sosterranno Roberto Fusco, mentre il sindaco uscente Riccardo Rossi, è appoggiato da una sola lista: Brindisi Bene Comune - Alleanza Verdi Sinistra. Per il centrodestra, Giuseppe Marchionna è il candidato di Forza Italia, Fratelli D'Italia e Lega, mentre Pasquale Luperti è sostenuto da Movimento Regione Salento e Uguaglianza cittadina.
Curiosità a Imperia, dove l'uscente di centrodestra Claudio Scajola, ex ministro dell'Interno, è sfidato - per il centrosinistra - dal vicecommissario di polizia Ivan Bracco, che dal 2010 ha indagato su Scajola per sei diverse inchieste, tutte archiviate tranne una, quella in cui il politico avrebbe favorito la latitanza dell'ex deputato Amedeo Matacena (in primo grado è stato condannato a due anni).