Al primo turno il centrodestra si aggiudicò quattro città contro le due del centrosinistra. Occhi puntati su Ancona e Sicilia
Riaprono lunedì alle 7 i seggi per i ballottaggi in 41 Comuni e per il primo turno delle elezioni comunali in Sicilia e Sardegna. Alle 23, sul totale delle 1.595 sezioni rilevate, l'affluenza ai ballottaggi delle amministrative è al 37,51%, in calo rispetto al primo turno (45,43%). Le urne rimarranno aperte fino alle 15, poi inizierà lo spoglio. Gli elettori coinvolti complessivamente nei ballottaggi sono 1.340.688. Si voterà uno dei due candidati a Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Ancona, Brindisi. Si vota anche per il primo turno in 128 Comuni siciliani (ballottaggio domenica 11 e lunedì 12 giugno). In Sardegna, dove si vota al primo turno per 171 comuni, l'affluenza parziale alle ore 23 è del 47,58% (62,86% alle precedenti comunali).
Il centrodestra parte da un ampio vantaggio, guadagnato nel primo turno del 14 e 15 maggio quando ha strappato Latina al centrosinistra e mantenuto Sondrio, Treviso e Imperia. Il risultato di partenza è quindi di 4 a 2, con il centrosinistra che si è imposto a Teramo e Brescia.
I riflettori sono accesi soprattutto su alcune città simbolo. A cominciare dall'unico capoluogo di Regione chiamato a rinnovare il primo cittadino: Ancona, la cosiddetta "roccaforte rossa". Che il centrodestra spera di conquistare dopo decenni con Daniele Silvetti (primo con il 45%). Il duello, ora, è con la candidata di centrosinistra Ida Simonella.
I Dem aspirano poi a sfilare Vicenza al centrodestra. Nella città veneta il candidato Giacomo Possamai, sostenuto al secondo turno anche dal M5s, tenta di ripetere il risultato ottenuto l'anno scorso da Damiano Tommasi a Verona.
L'altro territorio decisivo per i ballottaggi è quello toscano. Il centrosinistra spera di riportare Pisa, Siena e Massa nel suo campo. La sfida clou si svolge nella città della Torre, in cui il candidato del centrodestra Michele Conti ha sfiorato l'elezione al primo turno, staccando di otto punti il candidato comune di Pd e M5s. Il centrosinistra è chiamato a ribaltare il risultato anche a Siena e Massa.
Centrodestra avanti a Brindisi, con il candidato espressione del M5s Roberto Fusco, sostenuto anche dal Pd, che parte da uno svantaggio di oltre dieci punti rispetto allo sfidante Giuseppe Marchionna.
A Terni il candidato sostenuto dalla coalizione di governo, Orlando Masselli, va al duello con il civico di centrodestra Stefano Bandecchi.
Il voto in Sicilia - L'attenzione è tutta su Catania. Città scelta da Salvini, Meloni, Tajani e Lupi, per il comizio di chiusura. I leader sperano nell'elezione al primo turno di Vincenzo Trantino, favorito in partenza rispetto al candidato di Pd e M5s Maurizio Caserta. Dem e pentastellati uniti anche a Siracusa. Divisi, invece, a Trapani e Ragusa. Dove trovano un centrodestra sempre compatto.
Nelle città siciliane, ai candidati basterà superare il 40% per essere eletti al primo round.
Il voto in Sardegna - Solo due Comuni superano i 15mila abitanti e, quindi, con eventuale ballottaggio. Si tratta di Assemini, nella città metropolitana di Cagliari, e Iglesias, nel sud ovest della Sardegna, ex capoluogo di provincia del Sulcis. In ciascuna delle due cittadine si presentano tre candidati a sindaco.
Nell'elezione di sindaci e consigli comunali è prevista la possibilità del voto disgiunto, che rende libero l'elettore di esprimere la preferenza per un candidato sindaco e per una lista a lui non collegata.