Trionfa Le Pen in Francia, in Germania vince la Cdu-Csu (30%) e in Italia FdI si conferma primo partito. All'estrema destra austriaca oltre il 25% dei consensi. Ma pesa ancora una volta l'astensione. Von der Leyen: al lavoro per battere gli estremisti
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Tutta Europa vira a destra in una tornata di elezioni in cui a vincere è soprattutto l'astensione, con il 38% di affluenza in media alle urne e con il voto di protesta. Nello scenario del nuovo Parlamento europeo spicca la bocciatura dei governi dei due principali Stati fondatori, Francia e Germania. La vittoria schiacciante del Rassemblement National di Marine Le Pen, con la disfatta di Macron (consensi dimezzati), e la netta sconfitta dell'Spd al governo a Berlino, terza forza politica dopo Cdu e destra di Alternative fur Deutscheland, cambiano completamente la geografia delle istituzioni europee. Ursula von der Leyen: "Al lavoro per battere gli estremisti".
Aggiungiamo la netta vittoria di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e il trionfo dell'ultradestra in Austria, e il quadro è completo. La virata è pressoché completa. E, se Ursula von der Leyen è già al lavoro per costruire un'ampia coalizione contro gli estremisti di destra, in Francia Emmanuel Macron ha già sciolto l'Assemblea nazionale e indetto nuove elezioni mentre in Germania Olaf Scholz ha ammesso: "Il risultato è stato negativo per tutti e tre i partiti di governo. Mettiamoci al lavoro per le politiche del 2025". Mentre in Spagna il premier Pedro Sanchez rivendica la capacità del suo Paese di essere l'unico a resistere all'ondata di estrema destra.
Il caso più eclatante è il trionfo di Marine Le Pen in Francia. Con i suoi 30 eurodeputati, il suo Rassemblement Nationale sarà il gruppo più numeroso all'Eurocamera di Strasburgo, insieme ai popolari tedeschi della Cdu-Csu. La terza delegazione sarà quella di Fratelli d'Italia con i suoi 24 eurodeputati, la maggior delegazione italiana, seguita per numero dai popolari spagnoli del Pp con 22 esponenti e dal nostro Partito democratico con 21. I socialisti spagnoli del Psoe restano fermi a 20, delegazione principale del gruppo dei socialisti Ue.
In Germania si escludono le elezioni anticipate, ma la coalizione semaforo al governo scricchiola dopo il risultato deludente, con i Verdi in caduta libera, i liberaldemocratici in forte calo e i socialdemocratici superati al secondo posto dall'estrema destra di Afd. L’Unione cristiano-democratica e cristiano-sociale (Cdu-Csu) ha vinto con il 30% dei voti, al secondo posto l'estrema destra di Afd con il 16,2%, mentre il partito che governa la Germania raggranella un risicato 13,9%. Con gli altri partner di coalizione, Verdi e Libdem, si arriva al 30% dei tedeschi che ancora sostengono l'alleanza.
In Austria l'ultradestra fa il pieno alle urne, con il Partito della libertà che si aggiudica la vittoria con il 25,2% dei consensi. Al secondo posto il Partito popolare austriaco (24,7%), seguito dal Partito socialdemocratico d'Austria (23,3%). Quarti i Verdi (10,9%), quinto il Partito liberale al 10,1%.
Record anche in Italia per Fratelli d'Italia, unico partito al governo in Europa che stravince alle consultazioni: la formazione di Giorgia Meloni arriva al 28,8%. Bene anche Forza Italia che sfiora il 10% superando la Lega (9%), con mezzo milione di preferenze a Vannacci, ma con un netto calo al Nord, dove il Carroccio perde anche il feudo di Pontida. Cresce invece il Pd, oltre il 24%, crolla il M5s, sotto il 10%. Disfatta degli europeisti di Renzi-Bonino-Calenda.
In questo quadro, Ursula von der Leyen riparte dal Pse per dare vita alla nuova Commissione europea con la maggioranza Ursula, ma non chiude le porte all'ipotesi Verdi o Ecr per rafforzarla. Contro i conservatori si schierano però i socialisti e i liberali macroniani. "Ciò che i cittadini vogliono è un'Europa che produca risultati - afferma la presidente della Commissione -. Inizierò subito a costruire un'ampia coalizione per un'Europa forte. Insieme ad altri costruiremo un bastione contro gli estremi di destra e di sinistra. Noi tutti vogliamo un'Europa forte e capace. In questi turbolenti abbiamo bisogno di continuità". La sua intenzione è quella di costruire una piattaforma di centro, ma non esclude di dialogare anche con i parlamentari di Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni.