Elezioni, la vittoria di Giorgia Meloni sui siti internazionali
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Il leader di Azione annuncia "un'opposizione dura ma costruttiva. L'elettore è re in democrazia, ma questa dinamica che porta a votare chi urla di più, come fosse il televoto è quello che ha fatto declinare l'Italia"
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"L'obiettivo di fermare la destra e andare avanti con Draghi non è stato raggiunto. Gli italiani hanno scelto di dare una solida maggioranza alla destra sovranista. Consideriamo questa prospettiva pericolosa e incerta". Così il leader di Azione, Carlo Calenda, commentanto i dati delle elezioni che vedono il Terzo Polo sotto l'8%. "Vedremo se la Meloni sarà capace di governare, noi faremo un'opposizione dura ma costruttiva", ha quindi aggiunto.
"Votare chi urla di più ha portato al declino del Paese" - "Il Paese ha consapevolmente scelto di andare avanti sulla strada del populismo. C'è un paradosso, perché il 50% degli italiani dichiara di apprezzare l'operato di Draghi. C'è da riflettere sul fatto che apprezziamo Draghi e Mattarella e poi la maggioranza vota politici che rappresentano il modo opposto di fare politica. L'elettore è re in democrazia, ma questa dinamica che porta a votare chi urla di più, come fosse il televoto è quello che ha fatto declinare l'Italia.
La divisione in tre poli - "Nei prossimi mesi la divisione netta in tre poli risulterà ancora più forte: il Pd, con Fratoianni e Bonelli, tornerà fra le braccia dei 5 Stelle, ancor più indebolito, poi ci sarà la coalizione di destra al governo e quello che dovremo costruire noi, il polo del buon governo e della serietà. Partiamo da basi solide, ma nelle prossime settimane avvieremo subito un cantiere affinché questo processo sia ancora più ampio e inclusivo, deve diventare in un tempo breve un partito", ha detto Calenda.
"Sentiamo il dovere - ha quindi aggiunto Calenda - di ringraziare il presidente del Consiglio per il lavoro svolto a servizio del Paese. Così come ringraziamo i quasi due milioni di cittadini che hanno deciso di votare una lista nata a ridosso delle elezioni". Calenda si è poi detto dispiaciuto per Emma Bonino: "Mi spiace molto che Emma Bonino non entri in Parlamento, nonostante gli insulti che ho ricevuto. Il Pd l'ha usata in questo gioco contro di me, è stato un errore. Mi dispiace per +Europa che non raggiunge la soglia. Mi spiace, continuo a pensare che le porte debbano restare assolutamente aperte per loro".
"In meno di due mesi - ha proseguito - abbiamo costruito una casa per i liberali, i riformisti e i popolari. Una casa per gli italiani che non vogliono un Paese fondato sui sussidi e le regalie ma che vogliono rimanere a testa alta tra i grandi Paesi europei, saldamente ancorati all'Occidente e ai suoi valori".
Nessuna vittoria "diretta" per il Terzo polo - Nelle sfide dirette nei seggi uninominali, il Terzo polo non è riuscito a portare a casa alcuna vittoria. Carlo Calenda a Roma si ferma al 14,03%, terzo dopo Emma Bonino (33%) e la vincente consigliera comunale di Fratelli d'Italia Livia Mennuni che ottiene il 36,37%. Maria Stella Gelmini, candidata nel collegio uninominale di Treviglio, in provincia di Bergamo, si è fermata all'8,12% dei voiti, risultando terza. Quarta invece Mara Carfagna nel collegio di Napoli Fuorigrotta.
"Abbiamo il dovere di dare una rappresentanza a chi vuole una politica seria" - Il leader di Azione ha poi parlato del prossimo futuro della politica italiana. "Nei prossimi mesi si consolideranno tre schieramenti: la destra al governo, una sinistra sempre più populista che nascerà dalla risaldatura tra Pd e 5S, e il nostro polo riformista. Abbiamo il compito di dare una rappresentanza stabile e organizzata all'Italia che cerca una politica seria. Con quasi l'8% dei consensi partiamo da solide basi. Avvieremo subito un cantiere affinché questo processo sia ampio e partecipato", ha concluso Calenda.
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