Ospite a "Quarta Repubblica", il segretario di Azione attacca il leader Cinquestelle: "Fa il padre del reddito di cittadinanza ma questi soldi stanno andando a persone che rifiutano le offerte di lavoro"
"Sono favorevole al salario minimo ma anche a smontare il reddito di cittadinanza perché così com'è oggi non funziona", così il leader di Azione Carlo Calenda, ospite ieri sera a "Quarta Repubblica" ha spiegato la ricetta del Terzo Polo in tema di lavoro. "Le agenzie devono intervenire su chi percepisce il reddito ed è in grado di lavorare, formarle e mandarle nelle aziende che hanno bisogno". L'ex ministro dello Sviluppo economico ha poi attaccato il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte reduce da un tour elettorale in Sicilia: "La campagna di Conte al Sud è immorale" - ha detto - Lui fa il papà del reddito di cittadinanza che è pagato da infermieri, insegnanti e poliziotti. Questi soldi vanno a persone che possono lavorare ma rifiutano il posto".
Sul cantiere del Terzo Polo dopo le elezioni del 25 settembre, Calenda ha tracciato il futuro del suo movimento: "Sono trent'anni che si vota contro la destra e la sinistra. Noi stiamo disegnando un grande partito repubblicano, laico e popolare nel solco della tradizione di Lincoln e Mazzini".