"Lasciamo da parte invettive e insulti"

Elezioni, gli ex alleati Calenda e Bonino si sfideranno per un posto al Senato

Il leader di Azione e la senatrice di +Europa si ritroveranno come avversari nel collegio uninominale di Roma centro

16 Ago 2022 - 17:16
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Ci sarà uno "scontro fratricida" nel collegio uninominale di Roma centro. A sfidarsi alle elezioni politiche del 25 settembre, dopo un lungo percorso insieme, saranno Carlo Calenda ed Emma Bonino. La senatrice di +Europa sarà la candidata della coalizione di centrosinistra, mentre il leader di Azione - alleotosi con Italia Viva dopo la rottura con il Pd (e con la stessa +Europa) - ha manifestato più volte la sua intenzione di presentarsi per Palazzo Madama proprio in quel collegio dove alle amministrative romane, come candidato a sindaco, aveva ottenuto la fetta più importante di consensi.

Le reazioni - Dal suo profilo Twitter, Calenda fa sapere: "Sono felice di avere Emma Bonino come avversaria al Senato - ha scritto -. Magari riusciremo a confrontarci sui problemi di Roma. Lasciando da parte invettive e insulti". A insidiare una eventuale vittoria degli ex alleati potrebbe essere il centrodestra che ha annunciato di voler piazzare un esponente di peso proprio per tentare di guadagnarsi anche Roma centro. Bonino si è limitata a criticare l'ampiezza dei collegi: "So che per tutti il combinato disposto tra Rosatellum e taglio dei parlamentari fa sì che, per esempio, il collegio Senato 3 del Lazio ha ottocentomila elettori. Ottocentomila", ha detto. 

Elezioni, tutti in fila per depositare i simboli al Viminale

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Le tensioni tra gli ex alleati - Proprio pochi giorni fa tra Calenda e Bonino non erano mancati gli scontri, dopo l'uscita di Calenda dalla coalizione del Pd. Il leader di Azione non aveva digerito l’allargamento della coalizione Dem anche alla sinistra di Fratoianni e ai Verdi di Bonelli, "colpevoli" di non condividere l' "agenda Draghi". La Bonino aveva definito il comportamento di Calenda "truffaldino". "Devo dire che in tutta la mia lunga vita politica mai avevo visto un voltafaccia così repentino, immotivato e anche truffaldino", aveva dichiarato l'ex leader radicale, infuriata con il segretario di Azione per il suo strappo avvenuto a 72 ore dalla firma dell'accordo con Letta.

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