© Tgcom24
© Tgcom24
Meloni: "Riforma giusta". Letta: "Destra pericolosa". Conte: "Calata maschera". Intanto, si apre la corsa per presentare i simboli: i partiti avranno tre giorni
di Redazione onlineDalle 8 di oggi i partiti e i movimenti possono depositare al Viminale i contrassegni e i simboli elettorali in vista delle elezioni del 25 settembre. Per farlo avranno tre giorni, fino alle ore 16 del 14 agosto. L'ordine di deposito è lo stesso che ci sarà sulla scheda elettorale: chi sarà più rapido comparirà in alto. Il Pd contro FdI: "Tolga la fiamma dal simbolo". Dopo l'accordo con Renzi, Calenda dice: "Siamo l'antidoto al caos". Berlusconi dichiara: "Se passa il presidenzialismo, necessarie le dimissioni Mattarella". Per Giorgia Meloni "è una riforma seria, serve". Ma Letta ("destra pericolosa") e Conte ("con queste parole, il centrodestra ha calato la maschera) ribattono al leader di Forza Italia, che precisa: "Mai chieste le dimissioni di Mattarella, necessarie solo per un'elezione diretta".
Il leader della Lega Matteo Salvini ha incontrato Silvio Berlusconi a Villa Certosa, in Sardegna. Il presidente di Forza Italia scrive su Instagram, postando una foto con il segretario leghista: "Con Matteo Salvini abbiamo parlato del programma del centrodestra e di come rilanciare l'Italia: taglio delle tasse, pensioni più dignitose, grandi opere pubbliche sicurezza e tanto altro ancora. Il 25 settembre è importante andare a votare e votare Forza Italia".
"Il Pd ha cominciato una campagna elettorale bruttissima, fatta di menzogne, una dietro l'altra. Ci accusano tra l'altro di essere responsabili della caduta del governo Draghi, ma quanto è accaduto è chiaro a tutti: il M5s ha deciso di uscire dalla maggioranza, determinando la fine delle larghe intese e il presidente del Consiglio, di conseguenza, ha deciso di andare dal Presidente della Repubblica a rassegnare le dimissioni. Noi al contrario abbiamo chiesto, con un atto formale in Senato, che il governo andasse avanti fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i 5 Stelle. Considero molto grave il linguaggio protervo e offensivo degli esponenti delle sinistre: evidentemente si vuole una campagna elettorale fondata sulla malafede, sulla falsificazione, sulla demonizzazione dell'avversario. La cosa peggiore per l'Italia". Lo dichiara il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi a Il Giornale.
"Berlusconi era candidato del Quirinale del centrodestra? Lui parla poco ma oggi parla del Colle....È un'evidente autocandidatura". Lo afferma il segretario del Pd, Enrico Letta, intervistato da La Stampa, rispondendo alla domanda se si sia autocandidato come presidente della Repubblica.
"No, per queste elezioni non ci sono possibilità" di intese con Giuseppe Conte. A dirlo è il segretario del Pd, Enrico Letta intervistato dal direttore de La Stampa, Massimo Giannini. "Per questa campagna elettorale mi sembra che ormai ci siamo. Le sorprese ci saranno ma non in questo campo, ma saranno nel centrodestra che giorno dopo giorno avà punti di cedimento", ha aggiunto.
"Capisco il ragionamento del presidente Berlusconi, non voglio polemizzare con lui ma credo che sia prematuro discutere oggi del tema di Mattarella, ben prima che la riforma presidenziale si compia. Inoltre l'ipotesi delle dimissioni necessiterebbe il suo consenso: l'idea di una presidenza con il cartellino di scadenza non è la più adatta". Lo ha detto Ignazio La Russa a proposito delle parole del leader di Forza Italia sul presidenzialismo.
"La nostra è una Repubblica parlamentare. Il nostro Presidente della Repubblica ha un mandato della durata di sette anni. Qualcuno se ne dovrebbe fare una ragione e non trascinare le istituzioni nella campagna elettorale". Lo ha detto il Presidente della Camera, Roberto Fico.
"Non ho mai attaccato il Presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni. Ho solo detto una cosa ovvia e scontata, e cioè che, una volta approvata la riforma costituzionale sul Presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo Capo Dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella che potrebbe peraltro essere eletto di nuovo”. Lo afferma Silvio Berlusconi, che aggiunge: "Tutto qui: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul Presidenzialismo proposta nel programma del centro-destra. Come si possa scambiare tutto questo per un attacco a Mattarella rimane un mistero. O forse si può spiegare con la malafede di chi mi attribuisce un’intenzione che non è mai stata la mia".
© Tgcom24
© Tgcom24
Nessun attacco al presidente Mattarella. Il centrodestra ha nel suo programma l'elezione diretta del Capo dello Stato all'interno delle regole della Costituzione e dello stato democratico. Il fantomatico attacco per cui si agita la sinistra non esiste: sono loro antidemocratici". Lo scrive su Twitter il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè.
"Con le parole di Silvio Berlusconi il centrodestra ha calato la maschera, ammettendo che la riforma costituzionale in senso presidenzialistico di cui parla prefigura un semplice un accordo spartitorio: Giorgia Meloni premier, Matteo Salvini vicepremier e Ministro dell'interno, Silvio Berlusconi primo Presidente della nuova Repubblica presidenziale, dopo avere ottenuto le dimissioni di Sergio Mattarella. Non permetteremo che le Istituzioni siano piegate alle fameliche logiche spartitorie delle forze di destra". Lo scrive il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
"Il presidenzialismo è una riforma seria che è anche economica, grazie alla stabilità si riesce a dare fiducia agli investitori". Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni, a Radio Monte Carlo.
"Stiamo facendo una campagna senza fare promesse che non possiamo realizzare, partendo dai dati reali". Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni, a Radio Monte Carlo.
"Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in sé. Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando". Così twitta il leader di Azione, Carlo Calenda.
"Berlusconi ha dichiarato una cosa inquietante sul presidenzialismo, ha detto 'Mattarella si deve dimettere'. Che il presidenzialismo fosse nel programma del centrodestra lo sapevamo da tempo, Berlusconi voleva fare il Presidente della Repubblica e non c'è riuscito. Adesso capiamo che vuole fare il presidenzialismo per buttare giù Mattarella. Non c'è niente di moderato in questo. Sta venendo fuori la maschera del centrodestra, a loro non sta bene nemmeno avere il garante della Costituzione". Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Impegno civico, Luigi Di Maio, ospite a Radio 24.
"Io spero che la riforma costituzionale sul presidenzialismo si farà. È dal '95 che ho proposto un sistema presidenziale" per l'Italia. Un sistema "perfettamente democratico che la democrazia la esalta consentendo al popolo di scegliere direttamente da chi essere governato". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a Radio Capital. "Se la riforma entrasse in vigore - ha aggiunto - sarebbero necessarie le dimissioni" di Sergio Mattarella "per andare all'elezione diretta di un Capo dello Stato che, guarda caso, potrebbe essere anche lui".
"Questa dichiarazione è la dimostrazione di quello che noi diciamo: per battere la destra l'unica alternativa è votare la coalizione che è nata attorno al Pd. Lui dice che se vince vuole cambiare la Costituzione in senso peggiorativo" e "attacca Mattarella mentre noi lo difendiamo. Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il Paese". Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta a Radio Anch'io aggiungendo: "Se oggi c'è un punto di unità nel Paese è Mattarella e ora dopo aver fatto cadere Draghi vogliono fare cadere Mattarella".
In fila per il deposito del simbolo, al Viminale, non solo funzionari ma anche esponenti di partito. Per la Lega il senatore Roberto Calderoli e il deputato Andrea Crippa. Poi Clemente Mastella che presenta il suo contrassegno 'Noi di Centro' europeisti. Per Azione e Italia Viva il vicesegretario del partito di Carlo Calenda. Poi l'ex M5s Dino Giarrusso con il suo simbolo 'Sud chiama nord'. In fila anche il Generale Pappalardo con il contrassegno Gilet arancioni.
Sono il Partito liberale Italiano, il Maie (Movimento associativo italiani all'estero) e il Sacro Romano Impero cattolico "e pacifista" i primi tre a depositare i simboli al Viminale per la tornata elettorale del 25 settembre. Ora entreranno per gruppi di 5.
La pace fiscale e la flat tax, presenti nei programmi del centrodestra "non sono ipotesi alternative fra loro. Si tratta di far recuperare allo Stato quello che può recuperare e aprire una fase nuova con un diverso rapporto di fiducia tra contribuente e Stato". Lo ha detto il leader di Fi, Silvio Berlusconi a Radio Capital aggiungendo che sulle ipotesi di una misura sul rientro dei capitali dall'estero è probabile che "si farà. Immagino di sì, ma non conosco la proposta e la devo ancora esaminare. Certo se è una cosa giusta raggiungeremo l'accordo".
"Escludo nella maniera più assoluta la presidenza del Senato". Lo ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, confermando nuovamente la sua candidatura a Palazzo Madama. Sul programma del centrodestra, ha spiegato che "la flat tax, si farà: le esperienze dei Paesi che l'hanno adottata hanno dimostrato che è lo strumento più efficace per lo sviluppo dell'economia".
Cosa offriamo di diverso rispetto agli altri due schieramenti? "Tutto. Proponiamo agli italiani una scelta di continuità con il governo di salvezza nazionale di Mario Draghi, che è stata un'esperienza mal sopportata da entrambi i poli proprio perché profondamente diversa dalle abituali pratiche della politica italiana. Crediamo nella cultura del risultato, rifiutiamo la demagogia alla quale destra e sinistra continuano ad attingere a mani piene, scommettiamo sulle possibilità dell'Italia e non sulle sue paure". Così la ministra per il Sud Mara Carfagna, che correrà con Azione, in un'intervista a Il Corriere della Sera.
"È impossibile sondare una forza politica nata da dieci giorni. Impegno civico andrà oltre il 3% e ci sarà spazio per tutti quelli che vorranno correre nelle liste. Ci poniamo come coloro che intercettano il voto moderato, con un partito fatto di proposte, pragmatismo e concretezza". Lo afferma il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che correrà alle prossime elezioni sotto il simbolo di Impegno civico, in un'intervista al Corriere della sera. Alla domanda se sia realistica un'alleanza con i Cinque stelle dopo le elezioni, Di Maio risponde "non credo ci possa essere compatibilità tra la coalizione progressista e il partito di Conte, che ha scelto l`autodistruzione".
Perché scegliere il Terzo Polo? "Perché siamo il partito del buon governo, della serietà, della responsabilità. Gli unici che portano avanti l'agenda Draghi. E lo facciamo con una squadra che come, ha detto l'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, è passato dall'io al noi". Così la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini in un'intervista a La Repubblica. Quindi pensate di rubare voti più a destra che a sinistra? "Sì, e infatti è lì che si manifestano i primi nervosismi", aggiunge. "Penso che potremmo raggiungere la doppia cifra".
"Noi puntiamo a una riforma della politica sociale, per dare sostegno a chi non è in grado di poter lavorare, alle famiglie più povere. Ridurremo i beneficiari del reddito di cittadinanza e destineremo quelle risorse agli anziani con pensioni più basse, agli invalidi". Così Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, intervistato da Nazione-Carlino-Giorno. "Per quanto riguarda la parte fiscale - aggiunge - ribadiamo il nostro assoluto no a patrimoniali, imposte di successione straordinarie e innalzamento delle tasse. Puntiamo a una pace fiscale, che non è un condono e ci farebbe recuperare risorse preziose. E poi vogliamo la riduzione del cuneo fiscale e l'introduzione di una flat tax che ci permetterebbe anche l'emersione del sommerso e quindi un aumento del gettito".
"Credo che l'obiettivo del 10% non solo sia raggiungibile, ma abbondantemente superabile - spiega il presidente della Camera ed esponente di punta del Movimento, Roberto Fico, al Fatto Quotidiano -. Oggi il M5S ha un' agenda politica molto chiara, e ha accumulato una notevole esperienza. Dopo le tante uscite, adesso il Movimento è più unito e più netto nei contenuti. Non deve subire attacchi alle spalle dall'interno, che sono i peggiori". La scissione di Luigi Di Maio e le tante uscite, quindi, avrebbero avuto un effetto positivo: "Per noi come M5S è stato positivo, perché se hai persone che costantemente ti lavorano contro è meglio che non ci siano". Quanto alla campagna elettorale, "faremo una campagna carica di contenuti e giusta nei modi, conoscendo il momento difficile del Paese".
"Noi rappresentiamo, proponendo un nuovo governo Draghi, l'antidoto al caos. E offriamo una grande capacità gestionale e amministrativa: siamo il polo della competenza e del buongoverno. Basta con ministri come Di Maio e Toninelli". Così il leader di Azione Carlo Calenda intervistato da Il Messaggero.