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LA GIORNATA POLITICA IN DIRETTA

Energia, Meloni: no allo scostamento di bilancio perché le risorse ci sono | Conte: accordo col Pd? Mai con Letta | Renzi: se vince FdI noi all'opposizione

La leader di FdI ritiene che "se non metti un tetto al prezzo del gas, i soldi con cui ti indebiti li stai dando alla speculazione dei grandi player dell'energia". Matteo Salvini: "Ok a continuare le sanzioni ma allora l'Europa offra sostegno alle famiglie e alle imprese italiane"

13 Set 2022 - 16:31
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Prosegue la campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. Per fronteggiare l'emergenza bollette, Giorgia Meloni non ritiene "sia oggi necessario lo scostamento di bilancio perché le risorse ci sono. Se non metti un tetto al prezzo del gas, i soldi con cui ti indebiti, i 30 miliardi, li stai dando alla speculazione". Matteo Salvini afferma: "Ok alle sanzioni ma l'Europa offra sostegno alle famiglie e alle imprese italiane". Giuseppe Conte intanto sostiene: "Con Letta, con questi vertici del Pd, a un tavolo non mi ci siedo". Per Matteo Renzi, "se vincerà la Meloni, saremo all'opposizione". 



"Confesso che questa affermazione mi ha lasciato veramente perplesso anche perché non siamo qualcosa di cui vergognarsi. Stiamo contribuendo e lavorando per far vincere l'alleanza di centrosinistra. Inviterei Letta a fare altrettanto. Se dovessimo vincere sarà un po' complicato non governare con noi perché c'è un problema di numeri. A meno che qualcuno pensi di guardare a destra. Mi pare che nella sua affermazione ci sia una bella contraddizione. Dico all'amico Letta a cui voglio tanto bene: non ti vergognare di noi che siamo bravi, belle persone, con competenze. Siamo ragazze e ragazzi che stanno facendo una battaglia contro la crisi climatica. Non è carino". Così Angelo Bonelli (Verdi) su Rai Radio1, all'interno del programma Forrest, commentando le parole di ieri di Enrico Letta, nel corso del confronto con Giorgia Meloni, a proposito dell'alleanza elettorale e non di governo con Sinistra e Verdi.


"Non ritengo sia necessario lo scostamento di bilancio perché le risorse ci sono: i fondi della programmazione europea, l'extragettito dello Stato e gli extra profitti. Dico che lo scostamento di bilancio è l'ultima ratio perché se non metti un tetto al prezzo del gas i soldi con cui ti indebiti, i 30 miliardi, li stai dando alla speculazione dei grandi player dell'energia". Così Giorgia Meloni ribadisce il suo no a questa misura.


"Ogni lavoro ha la stessa identica dignità, che tu faccia l'operatore ecologico o il fisico nucleare hai diritto allo stesso rispetto. Ma non ogni lavoro prepara per governare un Paese. Questo è quello che ripeto e tu ne sei la dimostrazione vivente Luigi Di Maio". Lo scrive su Twitter il leader di Azione, Carlo Calenda, rispondendo al ministro degli Esteri e capo politico di Impegno civico. "Aggiungo questo caro Luigi, un ragazzo che arriva legittimamente a fare il Ministro, ma senza alcuna esperienza per farlo, e che pretende con boria e tracotanza di avere due ministeri perché uno non gli basta, dimostra di non avere senso del limite ed è destinato a schiantarsi".


"Caro Calenda, anche un 'venditore di bibite' merita rispetto. La cultura dell'odio e del disprezzo che tu alimenti e' classista e discriminante". Lo scrive su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio replicando al leader di Azione che ha invitato a non votare più i 'venditori di bibite'. "Chi nella vita - sottolinea - è stato meno fortunato di te, e ha fatto lavori umili, non può essere denigrato e messo ai margini della società. Quelle persone vanno aiutate e valorizzate. Quelle persone per me sono eroi. Dovresti solo vergognarti". 


"Il Pnrr è stato scritto prima della guerra: immagino che serva un aggiornamento penso sul piano energetico". Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni, intervenendo a un'iniziativa organizzata dalla Cna.


"Ora Letta chieda scusa e con lui anche tutti gli altri. Grazie al  M5s e a quelli che Letta ha chiamato 'piccoli calcoli elettorali' oggi è stata trovata una soluzione per 40mila imprese edilizie, lavoratori e famiglie che erano stati dimenticati da tutti". Così in un tweet il presidente M5s, Giuseppe Conte.


Il taglio delle tasse, proposto dal Pd, per consentire ai lavoratori e alle lavoratrici di avere alla fine dell'anno una mensilità in più è una "misura sostenibile, noi non facciamo proposte irrealizzabili". Lo afferma il segretario del Pd, Enrico Letta, in un'intervista ad 'Upday'. "L'intervento - spiega - consisterà in un taglio progressivo dei contributi Inps a carico dei lavoratori dipendenti e assimilati. Così facendo, il taglio del cuneo fiscale varrà 11,4 miliardi di euro, somma che intendiamo coprire interamente con le risorse recuperate dall'evasione fiscale".


"Se punto ad ottenere l'accettazione da parte dell'establishment europeo? A me interessa che l'Italia abbia il ruolo che le spetta nel contesto europeo, e non capisco perché il presidente del Consiglio, che viene nominato sulla base di un chiaro consenso popolare, debba rappresentare un problema per qualcuno. Non trovo normale che si pensi che gli italiani non siano liberi di eleggere i propri rappresentanti come chiunque altro in Europa". Così la presidente di Fdi, Giorgia Meloni, intervistata dal 'Washington Post'. "Non ho bisogno di sentirmi accettata. E con questo intendo dire che non mi considero una minaccia, una persona mostruosa o pericolosa. Mi considero una persona molto seria e penso che sia con serietà che dobbiamo rispondere agli attacchi interessati che ci stanno sferrando". "Non nego di aver criticato l'Unione Europea, e spesso le sue priorità, ma forse in alcuni casi non abbiamo sbagliato. Quello che sta accadendo negli ultimi anni, con la pandemia e la guerra, dimostra come molte priorità europee fossero fuori luogo", conclude.


Enrico Letta propone di realizzare "cinquemila alloggi popolari nei prossimi anni". In una intervista al sito `Upday', il leader Pd spiega: "La casa è un diritto fondamentale che deve essere tutelato e garantito. Perché senza una casa dignitosa tutti gli altri diritti sono di fatto negati, a cominciare da lavoro, salute e socialità". "Per questo - continua - lanceremo una nuova stagione di politiche abitative, realizzando cinquemila alloggi popolari nei prossimi dieci anni. Nel farlo, utilizzeremo interventi di rigenerazione urbana per limitare al massimo il consumo di suolo e per dare nuova vita agli spazi meno curati delle nostre città, perché bellezza, dignità e protezione sociale possono andare di
pari passo".


"Le nostre istituzioni hanno dei problemi che non possono essere risolti dal presidenzialismo: negli ultimi dieci anni l'Italia ha avuto sei diversi presidenti del Consiglio e sette governi. L'ultima legislatura ha visto più  di 400 cambi di casacca, la maggior parte dei partiti politici non prevede meccanismi di democrazia interna, essendo di fatto proprietà dei singoli leader (il Partito democratico è un'eccezione, troppo spesso si dimentica). Il sistema non può funzionare cosi'". Così il segretario del Pd, Enrico Letta, in un'intervista ad 'Upday'. "La nostra è da tempo una democrazia malata. Una riforma presidenziale non risolverebbe certo questi problemi - aggiunge Letta -. Occorre invece rafforzare il ruolo, la stabilità e la capacità decisionale e di indirizzo del Parlamento".
 


"Il reddito di cittadinanza si è dimostrato uno strumento importantissimo di lotta contro la povertà. Nel solo 2020 ha evitato che circa un milione di cittadini scivolasse sotto la soglia di povertà assoluta. Sarebbe assurdo eliminarlo, l'ennesimo schiaffo di una destra che considera la povertà una colpa. Per noi la povertà è invece un dramma sociale da affrontare con risposte collettive. Ma è evidente che serve potenziare e rivedere alcuni aspetti di questo strumento. In primo luogo, modificando le distorsioni che penalizzano le famiglie numerose. E poi prevedendo la possibilità di sommare per un periodo limitato reddito di cittadinanza e stipendio, così da incentivare la ricerca di lavoro". Così il segretario del Pd, Enrico Letta, in un'intervista ad 'Upday'.


"Il messaggio del reddito di cittadinanza è culturalmente devastante: se non trovi un lavoro alla tua altezza allora è meglio che stai a casa. Anche io ho fatto la cameriera e mi ha insegnato a volte più quel lavoro che stare qualche giorno in Parlamento". Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni, intervenendo a un'iniziativa organizzata dalla Cna. "Uno Stato giusto fa assistenzialismo verso chi non può lavorare - ha continuato - questo lo garantiamo noi perché nessuno sarà lasciato indietro. Ma la sfida è mettere alla prova chi può lavorare".


"Quando parlavo della pacchia non dicevo nulla di strano: solo il fatto che sull'energia il Pd è stato e rimane zitto nei confronti della Germania e della sua condotta sull'energia". Lo afferma la leader di Fdi, Giorgia Meloni, conversando con l'Ansa appena arrivata a un'iniziativa organizzata dalla Cna. "Tutti a dire che le cancellerie sono preoccupate, volevo solo dire che vorrei l'Italia in grado di mettere sul tavolo le sue questioni", ha aggiunto.


"Ci diamo come obiettivo di legislatura il taglio del cuneo fiscale per 16 miliardi di euro". Lo afferma la leader di FdI, Giorgia Meloni, intervenendo a un'iniziativa organizzata dalla Cna.


La flat tax? "Altri nel centrodestra fanno una proposta più significativa rispetto a noi, bisogna fare un po' di attenzione alla casse dello Stato in questo momento. Credo che la flat tax sia" comunque "un modo per far emergere il sommerso". Lo ha detto la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, nel corso del 'Faccia a faccia' nella sede della Cna a Roma.


"Enrico Letta, nervosismo e maleducazione non sono da te. Ieri ho colmato una lacuna. Nei Paesi seri i confronti si fanno tra tutti i leader. Chi si sottrae al confronto non è un leader. Quando vuoi sono qui per confrontarmi sui fatti. Ritrova la calma e l'autorevolezza". Lo scrive su Twitter Carlo Calenda, rispondendo a Letta che ha definito "patetico" il suo 'controdibattito' di ieri.
 




"Vi chiedo di usare tutto questo, usatelo moltissimo, fatelo girare, sui contenuti, serve che il format giri, perché stabilisce il frame della campagna: o noi o loro, o noi o la Meloni". Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, parlando del materiale - come i mini video - che i dem hanno ricavato dal confronto di ieri a Corriere.It fra Letta e Giorgia Meloni. "È evidente - ha detto Letta ai candidati in un incontro via Zoom - che tutto questo dimostra quanto sia stato importante farlo" il confronto, "quanto sia importante far sì che nei giorni prossimi sia il frame della campagna elettorale".


Per un accordo con il Pd dopo le elezioni "non ci sono proprio le condizioni". Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse. "Siamo gente seria, ci presentiamo con un progetto articolato e saremo ancora più intransigenti nella nuova legislatura. Se prima l'asticella era elevata ora sarà elevatissima", aggiunge Conte.


"Non è un caso che Calenda abbia fatto il pazzo. Calenda e Renzi si sono messi a fare gli esposti all'Agcom per bloccare il dibattito" fra Giorgia Meloni e Enrico Letta, "ce ne sarebbe dovuto essere un altro a Porta a Porta che purtroppo è stato bloccato. Ieri" Calenda ha fatto "quella cosa patetica, mettendosi in uno studio televisivo da solo e fare il suo commento al dibattito". Lo ha detto il segretario Pd, Enrico Letta, in un incontro via Zoom con i candidati.


"Anche Calenda adesso parla di variazione di bilancio, ma non ha letto l'agenda Draghi? Non c'è scritto variazione di bilancio nell'agenda Draghi, a parte che è vuota proprio...". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse.


"Con questi vertici del Pd a un tavolo non mi ci siedo". Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, chiude all'ipotesi di un dialogo con il segretario dem Enrico Letta dopo il voto del 25 settembre. Intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse, Conte spiega che "dopo le responsabilità politiche che si sono assunti nei nostri confronti e anche nei confronti del popolo democratico, nessuno si aspetti che possa sedermi a quel tavolo e discutere, perché non c'è assolutamente alcuna fiducia e non accetto di mettere il nostro destino su quel tavolo di fronte un gruppo dirigente che ci ha trattato in questo modo".


"Qui ci sono due preoccupazioni, le bollette e l'abolizione del reddito, che sono due cose collegate perché se Giorgia Meloni vuole abolire il reddito in un momento in cui le persone non riescono a pagare le bollette, creerà crisi sociale. I commercianti, le pizzerie, i bar ma anche le grandi aziende italiane non possono pagare la bolletta di settembre come quella di agosto e luglio, è già insostenibile, stanno per chiudere o per indebitarsi per poi chiudere tra qualche giorno. Queste sono le principali questioni. Poi c'è un tema sui salari, ci sono troppe persone che sono pagate meno di quelle che valgono, per questo noi proponiamo il salario equo, che significa pagare le persone per quello che valgono". Lo ha detto Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, oggi a Napoli per una visita nel quartiere Sanità rispondendo a una domanda relativa alle richieste dei cittadini durante la passeggiata.


"Letta e Meloni hanno detto chiaramente che non hanno una coalizione di governo. È la prima volta nella storia d'Italia. Letta ha detto addirittura che Bonelli e Frattoianni, che fa votare nell'uninominale, non li vorrebbe nel governo. Meloni parla del suo programma, che è diverso da quello di Salvini e da quello di Berlusconi". Così Carlo Calenda, leader di Azione, all'incontro della Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna). 


"Con i cittadini paga la coerenza e la linearità: Letta non può dire non più con i 5Stelle e poi, quando si accorge in piena campagna di avere sbagliato impostazione, dire di voler collaborare con il Movimento. Ormai è troppo tardi e le giravolte non sono credibili". Così a LaPresse il leader del M5S, Giuseppe Conte, rispondendo al segretario del Pd Enrico Letta che ha indicato come interlocutori lo stesso Conte e il leader di Azione Carlo Calenda.


"Come sempre, quando si parla con imprenditori colpiti dalla situazione energetica, esce fuori la totale impreparazione della politica nel proporre soluzioni concrete. Io posso chiedere a Draghi di intervenire, quelli che l'hanno sfiduciato no, devono stare zitti. Matteo Salvini era quello che non voleva il gas nell'adriatico, è quello che non vuole il rigassificatore, esempio del politico che non ha mai lavorato un giorno in vita sua e poi non si è mai presentato un giorno al Ministero". Così Carlo Calenda, leader di Azione, all'incontro della Confederazione nazionale dell'artigianato (Cna).


"L'accordo trovato sul dl Aiuti bis sulla cessione dei crediti legati al Superbonus? Più che una soddisfazione personale, direi che è una soddisfazione per il Paese, per lo Stato, per il governo innanzitutto. Poi certo c'è soddisfazione per il M5s visto che fino a venerdì eravamo considerati degli irresponsabili". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, intervistato nello Speciale elezioni di LaPresse.


Impossibili larghe intese tra Pd e centrodestra. Secondo Enrico Letta il confronto di lunedì con Giorgia Meloni "è stato utile per capire quanto netta sia la differenza tra le cose che ho detto io e Meloni. Impossibile una convergenza dopo le elezioni".


"Io penso che anche a Draghi non sfugga il disastro a cui l'Italia va incontro. Non penso voglia essere ricordato come quello che mentre le aziende chiudevano non muoveva un dito. Se dopo settimane di insistenze si trovano 10-12 miliardi è meglio di niente, ma non sono sufficiente. Io penso che se la politica è divisa Mario Draghi non proceda, ma se la politica fosse unita la situazione sarebbe diversa". Così Matteo Salvini, leader della Lega, sul caro energia.


Trovata l'intesa al Senato tra i gruppi sull'emendamento del governo su superbonus e responsabilità nella cessione dei crediti fiscali. Lo riferiscono i presidenti delle commissioni bilancio, Daniele Pesco (M5S), e Finanze, Luciano D'Alfonso (Pd) esprimendo "soddisfazione" per la sintesi trovata sul testo che dovrebbe sbloccare l'iter del decreto aiuti bis a Palazzo Madama. 


"Contrari a qualsiasi governo di unità nazionale". Così il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, che evidenzia come con un esecutivo di centrodestra l'Italia potrà tornare una forza centrale a livello europeo. "La nostra credibilità è e sarà determinante per dare peso specifico al governo e all'Italia", osserva.


In un'intervista a La Stampa, il presidente della Camera Roberto Fico difende il reddito di cittadinanza "perché non si tratta di una misura assistenzialista ma che protegge la dignità delle persone", ma è convinto che "possa essere migliorato nell'attuazione pratica". 


Giorgia Meloni non ha la vittoria del 25 settembre in tasca, ma Letta "sta facendo di tutto per aiutarla con una campagna elettorale masochista". Così, intervistato da Repubblica, Matteo Renzi, secondo il quale "l'unica alternativa per bloccare Meloni è che il Terzo Polo faccia più del 10% per giocare in Parlamento un ruolo decisivo". E a chi pensa che alla fine il Terzo Polo dialogherà con la destra al governo, risponde netto: "Lo pensa chi è in malafede. Se c'è Draghi saremo in maggioranza, se c'è Meloni saremo all'opposizione".


L'ultima strage di migranti sono la conferma, "che l'Europa è indispensabile". "La questione migrazione non si risolve con le battute, ma con una strategia europea e di lungo periodo". Lo sostiene in una intervista a La Stampa, Emma Bonino fondatrice di +Europa. "Continueremo ad assistere a indicibili drammi come quest'ultimo - sottolinea Bonino - finché non sarà possibile affrontare a livello europeo un fenomeno vecchio come l'umanità quale è quello delle migrazioni".


"La Lega ha sempre votato sia le sanzioni che gli aiuti all'Ucraina, anche militari. Si vogliono continuare? Bene. Ma allora l'Europa offra sostegno alle famiglie e alle imprese italiane come successo per la crisi Covid. Per questo vanno prorogati fino al 31 dicembre 2023 gli aiuti di Stato. La Lega al Viminale? Le cose che funzionano vanno confermate". Così in una intervista a il Giornale il leader della Lega, Matteo Salvini.


Sulle riforme, "il M5s ha le sue proposte, siamo disposti a confrontarci con Fratelli d'talia, dopo aver verificato che ci siano le condizioni per migliorare il quadro costituzionale". Lo ha affermato il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte in un'intervista ad Avvenire. "In pandemia ho fatto deficit per 130 miliardi per aiutare imprese e cittadini a rimettersi in piedi, il disastro ci sarebbe se facessimo ancora austerità - ha aggiunto -. L'Europa si deve muovere su un Recovery energia, è già tardi.

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