Il leader della Lega interviene a "Pomeriggio Cinque", garantendo l'abolizione della legge Fornero e una collaborazione "in amicizia" con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi
La campagna elettorale di Matteo Salvini passa dal salotto di "Pomeriggio Cinque", dove il leader della Lega è intervenuto per presentare il suo programma, a partire dall'abolizione della legge Fornero e dal contrasto all'aumento delle bollette.
Per arrivare al caro energia, Salvini ha iniziato il discorso dalle recenti dichiarazioni in cui sosteneva di aver cambiato idea su Putin: "Avevano tutti un'ottima reputazione, me compreso, al punto che ogni governo ha fatto accordi con la Russia. Però è chiaro che quando si scatena una guerra e si aggredisce un popolo in pace, si passa dalla parte del torto. Mi preme il fatto che gli italiani non paghino le sanzioni che l'Europa ha imposto alla Russia".
Il leader della Lega si è quindi soffermato anche sull'intervento del premier Mario Draghi, che in conferenza stampa aveva parlato di "pupazzi prezzolati": "Se ha dei nomi di gente corrotta o pagata da potenze straniere lo dica prima delle elezioni, perché il popolo italiano ha diritto di sapere. Io ricordo di essere a processo per aver difeso i confini del mio Paese dagli sbarchi di clandestini su navi straniere, figuriamoci se posso anche lontanamente ipotizzato al soldo di qualche straniero".
Nella seconda parte dell'intervista, Salvini si è poi focalizzato su alcuin punti del suo programma, ribadendo la volontà di abolire la legge Fornero che favorirebbe l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, oltre a sostenere l'urgenza di un intervento -con dei soldi a debito- che possa frenare l'aumento delle bollette ed evitare la chiusura di tante aziende e imprese. E aggiunge: "Chi sceglie la Lega dice sì a qualsiasi forma di energia, compreso il nucleare. Tutto il mondo produce energia in questo modo, che nel 2022 è pulito, sicuro e ben diverso dagli incidenti di Chernobyl".
Guardando all'alleanza con Forza Italia e Fratelli d'Italia, Salvini rassicura: "Abbiamo storie diverse e una cultura di governo differente, ma per me Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi non sono avversari, bensì alleati con cui governare in amicizia e collaborazione per i prossimi cinque anni".