Nel 2008 l'allora sindaco di Roma Gianni Alemanno lo nomina capo del Dipartimento Salute e attività sociali del comune capitolino. Nel 2013 viene eletto presidente della Croce Rossa
© Ansa
Il nuovo presidente della Regione Lazio targata centrodestra, Francesco Rocca, è nato a Roma nel 1965. L'ex presidente della Croce Rossa Italiana, pur nel tecnicismo del ruolo ricoperto sino al momento di scendere in campo nella corsa alla poltrona che fu di Nicola Zingaretti, ha sempre raccolto l'apprezzamento da parte del centrodestra, al punto che il suo nome era persino circolato nei giorni di formazione del governo come possibile ministro della Salute. Di professione avvocato, sin dai tempi dell'università frequenta il mondo del volontariato, ed in particolare con organizzazioni come Jesuit Refugee Service e Caritas.
Il primo incarico al servizio della politica arriva nel 2002, quando l'allora presidente della Regione Lazio Francesco Storace gli affida il ruolo di commissario straordinario dell'ospedale Sant'Andrea, prossimo al dissesto finanziario. Rocca si rivela un abile amministratore, al punto da essere riconfermato anche dalle amministrazioni successive di centrosinistra. Sei anni dopo, nel 2008, la chiamata arriva dal sindaco di Roma Gianni Alemanno che lo nomina capo del Dipartimento Salute e attività sociali del comune capitolino. Contestualmente prosegue il suo impegno nel volontariato, girando il mondo con la Croce rossa e raggiungendo i luoghi più "caldi" del pianeta. Dalla Georgia per il conflitto del 2008, ad Haiti per il terremoto e in Siria. Anche in Italia, naturalmente, Rocca è molto presente: dalle alluvioni ai terremoti de L'Aquila, dell'Emilia e dell'Italia Centrale.
L'elezione alla presidenza della Croce Rossa risale al 2013, estendendo le sue cariche anche a livello internazionale. Nel 2017 diventa infatti il primo italiano scelto come presidente della Federazione internazionale delle Società di Croce rossa e Mezzaluna rossa. Sotto la sua presidenza si concretizza la storica riforma della Croce Rossa Italiana tornata completamente nelle mani dei volontari. Grande anche il lavoro svolto durante la pandemia di Covid del 2020, e sul fronte dell'accoglienza dei migranti. Sempre pronto a difendere i suoi volontari, in più occasioni ha fatto la voce grossa con l'Europa sul tema delle politiche d'accoglienza e della gestione dei flussi di migranti dal nord Africa.