A Paolo Liguori il candidato del centrodestra alla presidenza evidenzia problemi anche in ambito sanitario: "Nel 2011 avevamo 72 ospedali, oggi solo 56 e manca la digitalizzazione"
"Si sono fatti solo passi indietro", è stata l'amara considerazione sul Lazio del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, Francesco Rocca, in un'intervista al direttore editoriale di Tgcom24, Paolo Liguori. "Fino a pochi anni fa avevamo i salari sopra la media nazionale, oggi siamo sotto" ha spiegato Rocca che ha puntato il dito contro gli amministratori che fin qui "hanno trascurato anche l'economia" sottolineando quanto invece sia necessario "farla ripartire".
"Non dobbiamo fare scappare le aziende, ha continuato Rocca. "Pensiamo al famoso caso Catalent: voleva investire decine e decine milioni di euro, creando posti di lavoro, ed è scappata per la burocrazia", il candidato del centrodestra ha indicato come un'opportunità persa la decisione della multinazionale farmaceutica. Insomma "troveremo una situazione impegnativa ma rimetteremo la regione in sesto", ha affermato.
Francesco Rocca ha elencato anche diverse criticità in ambito sanitario nel Lazio: "Nel 2011 avevamo 72 ospedali, oggi ne abbiamo solo 56 e non si è ancora fatta una digitalizzazione; per quanto riguarda le liste di attese, le strutture private accreditate svolgono un ruolo fondamentale ma sono fuori controllo: non sono governate dalla Regione. "Torneremo a governare le prestazioni per far in modo che si abbattano le liste di attese", ha affermato.
Nell'intervista a Tgcom24, Rocca ha affrontato anche due temi legati al problema della sicurezza: crimine organizzato e violenza tra i giovani. Esiste un "rischio d'infiltrazioni di criminalità organizzata, soprattutto nel Pontino, nell'alto Frusinate, ma anche a Roma", ha spiegato Rocca citando episodi preoccupanti verificatisi anche nella capitale. "Dove l'economia è debole c’è questo rischio" - ha continuato - menzionando i disagi giovanili derivanti dall'esclusione sociale come una delle cause di "questa violenza diffusa". "C’è una povertà dell'offerta educativa e formativa, Storace fece una legge interessante che voglio andare a riprendere: era sugli oratori", ha spiegato. "Ovvio che non è solo l'oratorio, ma dobbiamo intervenire sui luoghi di aggregazione dove possono avere alternative", è la proposta di Rocca.