Pacifista, cattolica e con una forte vocazione ai temi ambientali, sindaca di Assisi e presidente della provincia di Perugia, ora promette di rilanciare la sanità della Regione sostenendo lo stop alle privatizzazioni
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Stefania Proietti è la nuova presidente della Regione Umbria: si è imposta sull'avversaria Donatella Tesei. La candidatura della sindaca di Assisi è stata sostenuta da un campo larghissimo formato da Pd, Avs, Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Azione. Nata nel 1975, consegue la laurea in ingegneria meccanica, un dottorato di ricerca in ingegneria industriale e un master universitario di II livello in gestione dei sistemi energetici.
È autrice di 70 pubblicazioni scientifiche e inventrice di brevetti nel settore energetico e ambientale, nonché professore universitario di II Fascia al dipartimento Scienze Ingegneristiche dell'università Guglielmo Marconi. Inoltre, ha partecipato a eventi come le Conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Cop). Si avvicina alla politica nel 2010, quando entra a far parte dell'IPCC Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, su designazione del ministero dell'Interno. Nel 2016, la prima candidatura a sindaco di Assisi, sostenuta dalla coalizione di centrosinistra. Viene poi rieletta nel 2021 con il sostegno anche del Movimento 5 Stelle e, nello stesso anno, ricopre la carica di presidente della provincia di Perugia.
Come sindaca di Assisi, Proietti ha preso parte alle Conferenze delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Marrakech (COP22), Bonn (COP23) intervenendo come relatrice sui temi della sostenibilità urbana. È intervenuta in qualità di relatore istituzionale membro di ICLEI (Amministrazioni locali per la sostenibilità a COP22, COP23 e al Global Climate Action Summit (Patto mondiale delle Nazioni Unite) tenutosi nel 2018 a San Francisco. In quella occasione gestisce un Panel organizzato dal Governatore della California.
Pacifista e cattolica, il suo programma vede al centro la sanità, sostenendo lo stop alle privatizzazioni, l'assunzione di 150 professionisti nel settore sanitario come primo segnale d’inversione rispetto agli ultimi anni, l'adozione di un nuovo Piano sanitario regionale, da costruire con la più ampia partecipazione, coinvolgendo gli operatori del servizio sanitario, i soggetti rappresentativi dei territori, a partire dai sindaci, e più in generale la cittadinanza. "C'è stato uno smantellamento graduale di quella pubblica che non riesce più a garantire le prestazioni minime essenziali" ha detto. Non a caso, per la chiusura della campagna con i big (Schlein, Conte, Bonelli e Fratoianni) ha voluto un presidio di fronte all'ospedale di Terni. Per quanto riguarda, l'ambiente, la nuova presidente della Regione punterà su una revisione del Piano regionale dei rifiuti per fermare la realizzazione e su un nuovo piano bonifiche delle aree inquinate, sia pubbliche che private.