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Il ruolo della politica agricola comune nel rafforzamento delle aree rurali

I dati evidenziano l'impatto positivo della PAC

12 Lug 2024 - 19:08
 © Commissione Ue

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La Commissione europea ha pubblicato un nuovo studio che esamina il contributo dei finanziamenti Ue allo sviluppo delle aree rurali e la valutazione dell'impatto dello sviluppo locale di tipo partecipativo (LEADER) nelle aree rurali.

Entrambi evidenziano l'impatto significativo della politica agricola comune (PAC), nell'affrontare le esigenze delle aree rurali e nell'affrontare le azioni stabilite nel piano d'azione a lungo termine a esse destinato.

Lo studio dimostra che avere una strategia rurale completa in atto aiuta i paesi europei a indirizzare in modo efficiente i finanziamenti della PAC alle aree rurali e a soddisfare le esigenze delle comunità che ne fanno parte.

Il ruolo della politica agricola comune

 Tra il 2014 e il 2022 la PAC ha stanziato 8,6 miliardi di euro per le attività non agricole nelle aree rurali. Ciò dimostra il suo ruolo non solo nel sostenere gli agricoltori e l'agricoltura ma anche nel rafforzare altre attività. Grazie alla PAC è possibile investire nella costruzione di nuove strade pubbliche e nell'implementazione di soluzioni di energia rinnovabile o nella conversione di case abbandonate in centri comunitari.

Allo stesso modo, la PAC ha contribuito a creare spazi che offrono servizi digitali alle comunità rurali, offrendo opportunità per organizzare sessioni di formazione, eventi sportivi, spettacoli o incontri scolastici locali.

Le autorità rurali locali ricevono anche finanziamenti dall'Unione europea per digitalizzare le loro operazioni, migliorare l'accesso ai servizi, promuovere la consapevolezza ambientale e supportare le start-up rurali nello sviluppo di tecnologie innovative. Ogni progetto di successo migliora le condizioni di vita rurali e l'accesso ai servizi, contribuendo direttamente alla creazione di comunità locali vivaci.

Lo studio della Commissione Ue riconosce che le esigenze delle aree rurali stanno diventando più complesse e le sue conclusioni raccomandano l'adozione di approcci politici olistici per indirizzare ancora meglio la PAC e gli altri fondi europei nelle aree rurali in futuro.

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