Ma nella Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccit� gli italiani non sembrano preoccupati, come rivela un sondaggio Ipsos
Attenzione alla sostenibilità, sì, ma gli italiani non sembrano preoccupati per il rischio siccità. Lo rivela un sondaggio Ispos reso noto alla vigilia della Giornata Mondiale contro la Desertificazione e la Siccità, che cade il 17 giugno. Ma nasce nel Cilento il progetto "Acqua nelle nostre mani", con l'obiettivo di un mondo più sostenibile, un'iniziativa che si sviluppa in diverse fasi e che vuole guidare a nuovi modelli di abitudini di consumo per preservare una risorsa preziosa e limitata come l'acqua.
La ricerca - Gli italiani hanno attenzione alla sostenibilità, ma scarsa percezione sui consumi d'acqua. Lo rivela la ricerca di Ipsos per Finish, leader italiano nel mercato dei prodotti per lavastoviglie. Così emerge che Il 97% degli intervistati ritiene importante il concetto di sostenibilità per il futuro del pianeta, soprattutto nella fascia d’età 55-65, nella quale l’82% si definisce particolarmente attento all’ambiente, anche nei comportamenti quotidiani. Al contrario, ciò che risulta è una particolare resistenza a rinunciare o cambiare le proprie abitudini per favorire il futuro del pianeta, con una percentuale di risposte affermative che si attesta intorno al 20%.
Discorso diverso, invece, per quanto riguarda la percezione circa le problematiche che affliggono l’ambiente e le conseguenti azioni da svolgere per la sua tutela. Il sondaggio evidenzia grande timore circa la gestione dei rifiuti e delle emissioni inquinanti, rispettivamente al 50% e al 41%, mentre si attesta a livelli molto più bassi la preoccupazione circa le risorse limitate come l’acqua, con solo il 10% degli intervistati che ha espresso timore rispetto al rischio siccità.
In merito all’acqua, infatti, la ricerca sottolinea che solamente 3 italiani su 10 sono coscienti del fatto che la scarsità di questa risorsa sia un problema nelle regioni del Sud, con un picco del 71% degli intervistati che ritiene poi che la carenza d’acqua sia tipica solo di alcuni specifici periodi dell’anno.
Infine, dato molto importante in questo ambito, è quello legato alla percezione dei consumi. Il 52% degli italiani, infatti, è convinto che il consumo medio d’acqua pro capite nel nostro Paese sia uguale o inferiore a quello degli altri Paesi europei, quando in realtà le statistiche ufficiali parlano di un consumo italiano che supera i 200 litri a persona, ben oltre quanto avviene nel resto d’Europa (165 litri). Inoltre, i consumi d’acqua sono i meno controllati dai cittadini italiani: solo il 38% degli intervistati, infatti, effettua un controllo continuo, mentre addirittura il 10% non vi ha mai prestato attenzione. Al contrario, il consumo di energia elettrica è costantemente monitorato da quasi il 50% degli italiani, con solo il 5% di essi che, invece, non se ne è mai interessato.
L’agricoltura è, poi, una delle principali attività produttive del nostro Paese che necessita però di un continuo sostegno in termini di infrastrutture e a livello di salvaguardia di quelle risorse naturali.
Il progetto avviato dal Cilento - A partire dal 17 giugno prenderà ufficialmente il via la collaborazione di Finish con il Future Food Institute, sui temi dell'innovazione agroalimentare, con l'obiettivo di sensibilizzare alla salvaguardia delle risorse idriche. Il progetto, infatti, nasce in una visione globale di Reckitt Benckiser, leader mondiale nella produzione di beni di largo consumo nei settori della salute, igiene e pulizia della casa, in linea con il Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, al fine di ridurre l'impatto ambientale e creare un mondo più pulito, grazie a pratiche e comportamenti corretti.
Una serie di azioni permetterà di salvaguardare la risorsa idrica nel Cilento, dove il rischio siccità nelle stagioni più calde è molto alto . In particolare, attraverso specifici interventi sulle infrastrutture, verranno riattivati i canali della fonte d’irrigazione secondaria di Cannicchio, una frazione del comune di Pollica, permettendo così di tornare a disporre di ingenti quantità d’acqua, di cui 32 milioni di litri per usi agricoli e potabili. Ciò permetterà la produzione sostenibile di prodotti tipici del territorio come il pomodorino giallo del Cilento, l’oliva di Salella ammaccata, i ceci di Cicerale e alcune varietà molto antiche di grano come il Saragolla e il Carosella.