Una ricerca della Stanford University dimostra che gli esemplari della cosiddetta tarma del cibo sono capaci di "digerire" anche materiali non biodegradabili
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Ogni anno negli Stati Uniti vengono prodotte circa 33 tonnellate di rifiuti di plastica, gran parte delle quali non sono considerati biodegradabili. Un'autentica montagna di spazzatura che però potrebbe trasformarsi in terreno coltivabile grazie alle larve di un insetto. Una ricerca sino-statunitense della Stanford University e della Beihang University ha dimostrato che gli esemplari della cosidetta tarma del cibo (plodia interpunctella) sono in grado di "digerire" plastiche e polistirolo producendo CO2 e suolo.
"Non ci saremmo mai aspettati un risultato del genere", hanno rivelato gli scienziati. "Ma questo non vuol dire - aggiungono - che le larve abbiano un apparato digerente capace di fare magie". Durante i test è emerso inoltre che i microrganismi presenti nello stomaco di questi "vermi" riescono a destrutturare il polietilene presente nei classici sacchi neri per l'immondizia.
Il prossimo obiettivo degli studiosi sarà quello di approfondire le capacità "digestive" di questi insetti e verificare se sono capaci di indurre la biodegradazione di plastiche utilizzate nei componenti automobilistici e delle microplastiche che inquinano le acque. La speranza è quella di riuscire a isolare i bioenzimi utilizzati dalle larve per dissolvere i rifiuti.