Arredamento green

Il mobile eco si fa con il banano

L'intuizione dell'azienda italiana Beleaf consente di risparmiare acqua, evitare la deforestazione e limitare le immissioni di CO2 nell'atmosfera. I terreni sono scelti in modo etico privilegiando piccoli proprietari

26 Ott 2012 - 18:35
 © Wwf

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Quando la creatività italiana si unisce alla sensibilità per l'ambiente i frutti non tardano ad arrivare. Dagli scarti della coltivazione di banane, deriva una nuova materia prima legnosa in grado di sostituire il legno di pannelli e impiallacciature riducendo l'impatto ambientale del 90 per cento. Realizzata dalla Beleaf tramite un processo innovativo analizzato dal Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc), in collaborazione con Wwf Italia, seguendo i criteri della valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment).

I vantaggi ambientali

La biomassa vegetale, estratta dagli scarti di coltivazione di banano presenti nelle aree tropicali, sostituisce l’uso di legno proveniente da piantagioni forestali con importanti benefici ambientali: evita l’uso di risorse primarie forestali, la deforestazione, l’occupazione di suolo nel caso di impianti fortemente inquinanti.
Inoltre, l’uso di colle e sostanze chimiche inquinanti è ridotto grazie alla presenza delle resine naturali del banano.
Non manca l'attenzione per l'oro blu: azzerato l’impiego di risorse idriche nella catena produttiva perché nella fibra del banano è presente un'elevata percentuale di acqua.
Inoltre, per la realizzazioni dei prodotti principali, pannelli e piallacci, vengono rispettivamente risparmiati il 32 e il 58 per cento di emissioni di gas serra, rispetto al processo convenzionale di produzione di impiallacciature di legno.

Scelte etiche I vantaggi generati dal processo produttivo Beleaf sono di carattere non solo ambientale ma anche sociale. Infatti per la raccolta della materia prima (scarti del banano), l’azienda ha escluso i terreni gestiti da multinazionali, privilegiando i piccoli proprietari terrieri a conduzione agricola familiare. Creando così non solo nuovi posti di lavoro in aree del Sud del mondo fra le più svantaggiate, ma anche formando i nuovi lavoratori, ad es. con corsi gratuiti di lingua inglese.
Il presidente della Beleaf s.a.mMario Cassin parla di uno studio durato nel tempo: "Da diversi anni eravamo alla ricerca di prodotti ecologicamente sostenibili da utilizzare nel  settore mobili, pannelli e decorazione d’interni in generale che potessero, allo stesso tempo, mantenere il calore del legno e la funzionalità dei moderni prodotti industriali".
Massimiliano Rocco, responsabile foreste Wwf Italia commenta: "Il modello sviluppato è replicabile. Oggi più che mai bisogna diminuire la pressione dall’uso massiccio e illegale del legname proveniente dalle foreste tropicali e fare del riciclo un imperativo di vita".

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