Per Legambiente l'aumento della superficie boschiva è dovuto a incuria: a rischio la biodiversità
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Il patrimonio forestale italiano è in aumento, ma soprattutto a causa dell'incuria, particolarmente pericolosa quando si deve fronteggiare un incendio. Anche questo aspetto al centro della Festa dell'Albero. Il patrimonio forestale italiano copre oltre il 35 per cento del territorio nazionale ed è aumentato di circa 1,7 milioni di ettari negli ultimi vent'anni, raggiungendo oltre dieci milioni e 400 mila ettari di superficie, con 12 miliardi di alberi che ricoprono un terzo dell'intero territorio nazionale.
Quantità ma non qualità
Secondo il dossier di Legambiente "Biodiversità a rischio 2012", questa crescita, però, è dovuta soprattutto all'incuria: mentre in alcuni paesi del Medio Oriente, dell'Asia e degli Stati Uniti i boschi registrano un aumento grazie a piantagioni forestali per scopi produttivi e di protezione del suolo, nei Paesi europei (tra questi anche l'Italia) l'attuale fase di espansione deriva soprattutto dall'abbandono degli spazi rurali, con un aumento di circa centomila ettari all'anno dovuto all'abbandono dell'agricoltura e alla conversione naturale di pascoli e terreni coltivati in foresta.
Nel nostro Paese sono quindi rari i boschi vetusti, in grado di garantire un habitat idoneo alla conservazione della biodiversità, e le foreste primarie, ovvero quelle aree in cui non vi sono segni di alterazione antropica e in cui i processi ecologici risultano inalterati, ammontano a circa 160 mila ettari e sono prevalentemente costituite da riserve forestali integrali e da altre aree protette. L'Italia dunque è ricca di "boschi poveri", cioè non in grado di produrre un'efficace protezione del suolo, producono poco e non sempre offrono reale garanzia di conservazione della biodiversità.
Incendi estivi
A minacciare le foreste italiane ci sono soprattutto gli incendi, per la quasi totalità di origine dolosa. La torrida estate appena trascorsa ha favorito il propagarsi di incendi boschivi soprattutto nelle regioni meridionali. In particolare, il Corpo Forestale dello Stato ha accertato 6.515 incendi, con un aumento rispetto al 2010 del 75 per cento in numero di eventi e un aumento del 77 per cento per quanto riguarda la superficie percorsa dal fuoco. Le regioni maggiormente interessate sono state: Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna, seguite da Toscana, Puglia e Lazio.