Più di 240 mila tonnellate raccolte da Ecopneus. Diventeranno campi sportivi e asfalto
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Il consorzio Ecopneus dà i numeri: sono state poco più di 240mila le tonnellate di pneumatici fuori uso (Pfu) raccolte e trattate con 77 imprese di raccolta sull'intero territorio nazionale e 40 impianti di trattamento, riciclo e recupero.
La re-invenzione della ruota - Grazie a una corretta raccolta, le gomme fuori uso possono diventare campi da calcio, pallacanestro e pallavolo, piste da atletica e pavimentazioni per sport equestri.
Inoltre, dagli scarti degli pneumatici si può ricavare asfalto stradale resistente alle intemperie, meno rumoroso e più drenante in caso di pioggia.
Ma anche cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie, rivestimenti di protezione per fioriere, rotatorie e aiuole spartitraffico, materiali isolanti impiegati in edilizia per l'isolamento termico ed acustico di pareti, solai e pavimenti.
Usata e abbandonata - Nel corso del 2012, Ecopneus ha anche rimosso e avviato a recupero oltre 14mila tonnellate di Pfu che giacevano abbandonate in piazzali o capannoni a seguito del fallimento delle società che avevano intrapreso attività di recupero.
Esiste, infatti, un ampio numero di siti oggetto di accumulo di Pfu, definiti “stock storici”, distribuiti su quasi tutto il territorio nazionale. Il decreto che regolamenta l'attività dei produttori e importatori di pneumatici e delle loro forme associate, prevede, infatti, che ogni anno il 30 per cento dell'eventuale avanzo di gestione debba essere destinato proprio a prelievi da stock storici.
E ora ricerca - Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus ha spiegato all'Adnkronos: "I risultati ottenuti quest'anno dimostrano l'efficacia e l'efficienza del sistema. L'obiettivo ora è di arrivare in tempi brevi a un recupero totale, contribuendo, al contempo, con attività di ricerca e di sperimentazione, a creare le condizioni idonee allo sviluppo in Italia di un moderno comparto industriale del riciclo di questi materiali. Crediamo fermamente che proprio l'utilizzo di materie prime seconde recuperate dal trattamento degli pneumatici fuori uso in prodotti destinati ai settori sicurezza, strade e sport potrebbe essere il volano per lo sviluppo di un mercato green".