RETI CLANDESTINE

L'Interpol si mobilita contro la pesca illegale

L'attività criminosa sottrae all'economia mondiale 23 miliardi di dollari all'anno

26 Feb 2013 - 12:02
 ©  Afp

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Contro la pesca illegale, l'Interpol ha lanciato un programma globale sui crimini ambientali. A collaborare con l'ente internazionale, ci sarà l'organizzazione non governativa Pew Charitable Trusts, il ministero norvegese degli Affari Esteri e l'Agenzia norvegese per la Cooperazione allo sviluppo. Ma l'iniziativa riguarda anche il nostro Paese dove, in base ai dati delle Nazioni Unite, l'attività ittica illegale viene ancora praticata.

55 Paesi uniti - L'iniziativa, denominata ''Project Scale'', è stata presentata alla prima Conferenza internazionale sull'applicazione della normativa sulla pesca dell'Interpol, a cui partecipano i rappresentanti di oltre 55 Paesi, nonché esperti internazionali del settore pesca, dell'intelligence ed esperti legali.

Un costo ingente - La pesca illegale, non regolamentata e non dichiarata, costa all'economia mondiale fino a 23 miliardi di dollari l'anno, secondo uno studio pubblicato nel 2009 su Plos One, e danneggia le comunità costiere, gli interessi dei pescatori rispettosi delle leggi e l'ambiente marino.

La situazione nel nostro Paese - L'Italia, secondo una relazione del Noaa (United States National Oceanographic and Atmospheric Administration) del gennaio scorso su mandato del Congresso, è nella lista delle dieci nazioni al mondo nelle quali nel 2011 e nel 2012 è stata praticata la pesca illegale non dichiarata e non regolamentata e nelle quali sono state applicate misure inefficaci per prevenire la cattura di specie protette, ricorda l'Interpol.

Gli Stati Uniti hanno dichiarato che inizieranno presto le consultazioni con ciascuno dei 10 Paesi: Colombia, Ecuador, Ghana, Italia, Messico, Panama, Repubblica di Corea, Spagna, Tanzania e Venezuela per incoraggiarli a intraprendere azioni per affrontare la pesca illegale.

Sempre il Nooa fa sapere che l'Italia (insieme a Colombia, Ecuador, Panama, Portogallo e Venezuela) nel biennio precedente ha affrontato i casi di pesca illegale precedentemente individuati, adottando o modificando leggi e regolamenti ad hoc e sanzionando, anche con misure forti, le navi da pesca irregolari.

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