L'Unep (l'agenzia per l'ambiente dell'Onu): "In compenso spendono i Paesi in via di sviluppo"
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Gli investimenti nelle rinnovabili sono calati del 12% nel 2012 rispetto al record dell'anno precedente, ma i 244 miliardi di dollari raggiunti sono comunque il secondo miglior risultato nella storia. Lo affermano due rapporti annuali dell'Unep, l'agenzia dell'Onu per l'ambiente. A determinare il calo, spiegano gli esperti, sono stati i prezzi in caduta del solare e il mercato in rallentamento in Usa e Europa a causa della crisi economica.
A compensare la discesa dei mercati "tradizionali" ci hanno pensato i Paesi in via di sviluppo, dove sono in totale hanno investito 112 miliardi, quasi metà del totale, mentre solo cinque anni prima i Paesi occidentali spendevano 2,5 volte di più.
Ciò garantirà, nelle zone in via di sviluppo, 5,7 milioni di nuovi posti di lavoro grazie alle energie "verdi". "Sempre più Stati stanno entrando nelle energie rinnovabili - afferma Achim Steiner, segretario generale dell'Unep - c'è stata negli ultimi anni una crescita elevata del numero e delle dimensioni dei progetti".
Per quanto riguarda l'Italia, i rapporti mettono in luce come l'incertezza normativa abbia pesato sul mercato, un fenomeno riscontrato anche in Spagna. Il nostro Paese è comunque quinto al mondo per investimenti anche nel 2012, dietro solo a Cina, stabilmente prima con 64 miliardi di dollari, Usa, Germania e Giappone.