In Europa, il nostro Paese sfiora il podio nella produzione, ma si importa troppo
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L'Italia è il quarto produttore europeo di biocarburanti, ma nonostante una produzione di 2,5 milioni di tonnellate annue, è in costante aumento la quantità di combustibile di derivazione biologica importato. Secondo i dati di Assocostieri-Unione di produttori di biocarburante, le importazioni di biofuel già raffinato hanno costituito nel 2010 il 54% e nel 2011 il 70%, del volume totale immesso al consumo in Italia.
I numeri - Per quanto riguarda il flusso di materia prima agricola importata destinata alla produzione di biocarburanti, ben il 72% è arrivata da Paesi al di fuori dell'Unione europea nel 2010.
Secondo i dati contenuti nella "Prima relazione dell'Italia in merito ai progressi ai sensi della direttiva 2009/28/ CE", nel 2010 l'Italia ha utilizzato 86.735 tonnellate di biomasse provenienti da seminativi nazionali, 126.359 tonnellate da seminativi europei, e 558.407 tonnellate di provenienza extraeuropea.
La maggior parte dei biocarburanti usati sono di prima generazione, cioè ricavati da prodotti agricoli come lo zucchero da canna, mais, altri cereali, alcune colture oleaginose e le barbabietole.
Per quanto riguarda il consumo di biocarburanti, l'Italia si è fissata l'obiettivo intermedio per il 2014 del 5% del totale, per arrivare al 10% nel 2020. Nel 2012 il consumo era già arrivato al 4,5%, in rapida crescita rispetto al 3,83% del 2009.