Gli animali marini privi di vita hanno invaso la città lagunare. La risposta è nel clima pazzo
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L'eccessiva crescita di organismi vegetali marini ha causato un'eccezionale moria di pesci a Venezia. Gli animali morti sono emersi proprio nei canali della città d'arte. La città verrà ripulita con mezzi nautici ma gli esperti ci spiegano le cause di queste morti di massa.
Alghe divora-ossigeno - "La moria è stata determinata in aree della laguna - come rileva l'assessore comunale all'Ambiente Gianfranco Bettin - dove l'acqua è particolarmente basse con l'ossigeno che è stato letteralmente divorato dalla fioritura straordinaria di alghe. Un fenomeno dovuto alle condizioni meteo con temperature alte, umidità e ristagno dei venti che hanno limitato la circolazione dell'aria e quindi delle acque della laguna".
L'Arpa del veneto specifica: "La causa è lo sviluppo anomalo di alghe dei generi Ulva, Gracilaria e Agardhiella". Secondo gli esperti dell'Arpa, le cause sono da ricercare nelle anomalie climatiche: "Per il particolare andamento meteorologico della scorsa primavera ed inizio estate, con abbondanti precipitazioni prima e caldo anomalo poi, la produzione di biomassa è stata particolarmente abbondante".
Follie climatiche - Superata la fase di fioritura, viene aggiunto, "lo sviluppo del materiale vegetale si è interrotto ed è iniziata la decomposizione". Il fenomeno ha avuto conseguenze negative - moria di pesci e cattivo odore - soprattutto nella zona compresa tra il centro storico e la gronda lagunare nell'area di Mestre-Marghera, in quanto caratterizzate da scarso ricambio idrico, bassi fondali (con forte riscaldamento dell'acqua) e importante apporto di nutrienti per le alghe (azoto e fosforo) che giungono in laguna attraverso i corsi d'acqua. Per l'Arpa "si tratta di un fenomeno naturale e circoscritto nella zona, mentre il resto della laguna presenta condizioni normali". Fondamentale, comunque, "la situazione di anomalia meteo climatica".