L'associazione ambientalista ha assegnato più bandiere nere che verdi. Male Friuli e Lombardia
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Legambiente fa il check-up alle Alpi e divide i cattivi dai buoni. Con la Carovana delle Alpi 2013 assegna 11 bandiere nere, che vedono in testa Friuli Venezia Giulia e Lombardia, e 7 bandiere verdi per le buone pratiche. Anche quest'anno vengono individuati i "pirati" della montagna a causa di una "visione distorta della valorizzazione turistica del territorio che favorisce la speculazione in nome del turismo e apre alla cementificazione".
I "cattivi" - Le bandiere nere sono in tutto undici: 3 vanno in Friuli Venezia Giulia e Lombardia, 2 in Piemonte, 1 in Veneto, Trentino e Valle d'Aosta. Tra le bandiere nere, c'è per esempio quella assegnata agli organizzatori del Giro d'Italia per l'abbattimento di alberi sull'Altopiano del Montasio in Friuli Venezia Giulia.
I "buoni" - Non mancano però le buone pratiche, vincitrici delle 7 bandiere verdi, grazie ai modelli di alcuni comuni, aziende, e associazioni: 2 in Friuli Venezia Giulia, 1 in Veneto, Trentino, Lombardia, Piemonte e Valle d'Aosta. Tutti casi che mettono in risalto il paradiso di bellezza e di biodiversità delle Alpi difendendone e valorizzandone il patrimonio, reinterpretando la tradizione agricola e scoprendo soluzioni ecocompatibili il patrimonio forestale locale. Uno di questi casi è in Valle d'Aosta, dove l'associazione Vallevirtuosa e comunità valdostana ha ricevuto la bandiera verde per la vittoria referendaria contro la costruzione di un impianto di trattamento a caldo dei rifiuti in un ambiente di montagna.
Investire sulle Alpi è un'occasione economica - Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente dichiara: "La fotografia scattata dimostra che c'è ancora molto da fare per la tutela delle Alpi. Serve infatti una maggiore difesa e valorizzazione di questo splendido territorio. Investire sull'ambiente alpino significa dare impulso all'economia locale, creare occupazione e creare le condizioni per migliorare la possibilità di abitare la montagna".
Vanda Bonardo, responsabile Alpi di Legambiente, dice che per Legambiente: "L'ambiente montano viene interpretato come un laboratorio naturale, dove si trovano ecosistemi rari e fragili. Anche il ritorno di alcuni grandi predatori va inteso in questa prospettiva e perciò governato attraverso seri piani di azione".