Una strage annuale a causa di inquinamento e pesca accidentale
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Sono 100 mila gli esemplari di tartarughe marine che muoiono ogni anno nel Mediterraneo a causa di catture accidentali, inquinamento, traffico nautico e scomparsa dei siti di nidificazione. La denuncia è del Centro turistico studentesco (Cts) che il 4 agosto celebra il "Tarta Day", la giornata dedicata all'animale.
I pericoli - Il principale pericolo per questa specie, spiega il Cts, sono le catture accidentali durante le attività di pesca professionale ma anche il traffico nautico, particolarmente intenso nel Mediterraneo, con le molte collisioni che sfociano sempre nella morte degli animali.
Secondo una stima dell'Unione petrolifera, nel Mediterraneo finisce ogni anno un milione di tonnellate di idrocarburi. Altri fattori che mettono a rischio le tartarughe marine sono la pressione demografica sul bacino che riduce i siti di nidificazione: in Italia si registrano ogni anno, mediamente, appena 3-5 nidificazioni che si concentrano nelle isole Pelagie (Linosa e Lampedusa) e lungo la costa ionica della provincia di Reggio Calabria.
Il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, ha detto: "L'iniziativa contribuisce a difendere una specie fra le più preziose del Mediterraneo. Anche il ministero è impegnato con il Cts in difesa degli animali che sono i simboli dei nostri mari".