Il materiale sintetico costituisce il 95% dei rifiuti dispersi in acqua
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La quasi totalità dei rifiuti nel mar Tirreno è fatta di plastica, pari al 95% del totale, con buste e frammenti che rappresentano il 41% di questo tipo di rifiuto marino. Sono questi i risultati del monitoraggio di Goletta Verde di Legambiente e Accademia del Leviatano.
Tredici rifiuti plastici per chilometro quadrato - Un lavoro di osservazione certosino durato 136 ore che si è esteso su 3mila chilometri di costa. E' emerso che nel Tirreno centro-meridionale, dove c'è la maggior densità di rifiuti, si incontrano tredici scarti di questo tipo ogni chilometro quadrato.
Legambiente spiega: "L'uso della plastica è cresciuto notevolmente negli ultimi 40 anni: infatti anche l'Unep (il programma ambientale delle Nazioni unite) mette in evidenza come la plastica rappresenti la frazione merceologica preponderante dei rifiuti rinvenuti in mare".
Da Messina alla Liguria - Il monitoraggio di Legambiente, compiuto dallo Stretto di Messina alla Liguria, ha preso in esame i rifiuti più grandi di 25 centimetri. Dopo buste e frammenti, il 13% della plastica registrata sono teli e il 12,5% bottiglie di plastica; il 33% sono cassette di polistirolo (lungo la tratta Fiumicino-Ponza). In generale, si trovano più rifiuti in prossimità della costa.
"No agli shopper anche nel resto d'Europa" - Per Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente: "Il fenomeno della plastica in mare è un problema di dimensione globale".
L'appello di Legambiente si rivolge allora alla Commissione europea affinché estenda a tutti gli Stati membri il modello italiano del bando agli shopper non compostabili.