Per l'Ingv, clima caldo e calotte polari in disfacimento se non si inverte la rotta
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Cinque gradi in più e ghiacci ai Poli collassati. Questo lo scenario apocalittico prospettato per i prossimi cento anni dagli esperti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia a Pisa, nell'ambito di Geoitalia 2013, nono forum nazionale delle Scienze della terra.
Artide e Antartide a rischio - Fabio Florindo, ricercatore dell'Ingv ha illustrando i risultati di una ricerca del progetto Andrill: "In meno di cento anni la temperatura globale aumenterà di 5 gradi e la calotta polare dell'Antartide occidentale potrebbe collassare".
L'esperto ha spiegato: "Al Polo Nord sta diminuendo in maniera drastica la copertura del ghiaccio marino. Inoltre, ampie estensioni di permafrost, strati di suolo ghiacciati, si stanno sciogliendo. Ciò fa da tappo a cospicue quantità di metano e CO2 che potrebbero aggiungersi a quelle che noi umani stiamo emettendo in atmosfera. In Antartide la situazione non è migliore. Tutta la parte ovest soggetta alle variazioni del clima sta collassando".
Invertire la rotta - Florindo ha sottolineato: "In Antartide abbiamo effettuato delle perforazioni per studiare sedimenti del Pliocene inferiore che giacciono sotto al ghiaccio ed è emersa una profonda similitudine tra quanto accadde in quel periodo e oggi, con la differenza che se non si inverte la rotta in un secolo accadrà quanto all'epoca accadde in milioni di anni".
Innalzamento delle acque - Lo scienziato ha concluso: "Oggi in Antartide, piattaforme di ghiaccio estese anche per 3 mila kmq stanno scomparendo nel giro di poche settimane. La conseguenza di tutto questo sarà l'innalzamento di alcuni metri del livello globale degli oceani. Senza tenere conto, anche se non è un problema immediato, che stiamo perdendo enormi quantità di acqua dolce, per ora sotto forma di calotte di ghiaccio ai poli".