A "So critical so fashion", riciclo, riuso e progetti sociali. Etica e impegno ma con leggerezza
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Non solo lustrini e paillettes nella Fashion Week di Milano, ma anche materiali organici, riuso e riciclo a "So critical so fashion". Tanti i progetti sociali che vengono messi in atto nei Paesi in via di sviluppo o offrono occupazione alle categorie sociali svantaggiate. Perché il bello può essere anche buono.
Durante l'evento, Irene Sarzi Amadé ha realizzato sotto gli occhi dei presenti abiti d'alta moda con materiali di riciclo. La moda green di quest'anno non si prende troppo sul serio.
Le t-shirt Chiaralascura sono realizzate in cotone bio o con fibre di bambù ed eucalipto. Durante il processo di lavorazione l'acqua viene riciclata e riutilizzata. Inoltre, l'energia elettrica deriva esclusivamente da solare ed eolico. Ma, soprattutto, queste maglie sono spiritose. Tra gli slogan: "Odio il mio lavoro. Amo il pomodoro". Per chi pensa che i vegani siano un po' troppo seriosi.
La golosità del cacao diventa un "inchiostro" per le t-shirt Altriluoghi. In cotone bio non tinto e non sbiancato.
I gioielli e complementi d'arredo di Giovanni Scafuro sono dei pezzi d'arte. Si riusano posate, banconote e lampade per elementi d'artigianato ecologici e raffinati.
Chi ama i fumetti adorerà gli accessori Mieko di Luisa Gaffulli con Lupo Alberto e Diabolik. Le strisce storiche italiane si trasformano in orecchini, braccialetti e collane dal sapore pop.
Silvia Massacesi usa sughero e carta riciclati per realizzare borse artigianali. L'accessorio è frutto della sua tesi di laurea.
Feine Hüte è uno stilista italo-berlinese attualmente produce due collezioni: "Coffee to go" realizzata recuperando la iuta dei sacchi di caffè e "Golden vintage" con tessuti di avanzo ricavati da altre produzioni.
Watinoma è un'associazione di volontariato che svolge progetti di cooperazione in Burkina Faso. Vengono utilizzate tinture vegetali per abiti e borse. Originali gli accessori in zucca essiccata.
Taivé è un marchio di sartoria portato avanti da donne rom con il sostegno della Caritas. Mara, una delle lavoratrici dice a Tgcom24: "Ideiamo noi i modelli e li vendiamo in banchetti o negozi. Da quando, due anni fa, è cominciato il progetto, è cambiato tutto nella mia vita. Posso avere un futuro migliore".
I vestiti e gli accessori Mkomanile sono realizzati in Tanzania dalle donne locali che hanno seguito un corso di cucito, è stata presentata la nuova linea firmata da Rosalia Guzzo. I materiali di riciclo sono i più vari: dai tappi di sode e birre rivestiti di tessuto per fare i bottoni, ai sacchi per trasportare il mais fino ai copertoni delle biciclette.
La Fondazione Pistoletto alla fiera ha portato i capi realizzati nell'ambito di progetti culturali coordinati da Michelangelo Pistoletto. In attesa del vestito che l'artista realizzerà entro quest'anno e che sarà la concretizzazione del concetto di "Terzo Paradiso".