SMOG FUORI DAI MUSEI

Uno strumento protegge l'arte dall'inquinamento

Anche l'Università di Pisa ha contribuito a realizzare questa sorta di "spia" che indica qual è il momento intervenire per custodire le opere

12 Nov 2013 - 18:47
 © Ap/Lapresse

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E' in arrivo un marchingegno low cost in grado salvare le opere d'arte dai danni dell'inquinamento. Si chiama "Memori" ed è frutto di un lavoro coordinato dall'istituto norvegese per la ricerca sull'aria che ha coinvolto anche un gruppo di ricerca dell'Università di Pisa.

Di cosa si tratta - "Memori" è un dosimetro sensibile al clima, alla luce e ai gas inquinanti foto-ossidanti e acidi. Questo strumento trasmette i dati rilevati a una piattaforma web per intervenire tempestivamente. Il prototipo è già stato testato in più di 16 musei europei, fra cui il Tate di Londra, lo Stibbert di Firenze, il Museum of cultural history di Oslo e il Musée national Picasso a Parigi ed è già pronto per la commercializzazione.

Maria Perla Colombini, docente presso l'ateneo pisano che ha partecipato alla ricerca, spiega: ''Il mio gruppo di ricerca si è occupato in particolare della valutazione degli effetti degli acidi organici volatili su materiali organici presenti nei manufatti conservati in musei, biblioteche e archivi. E' stata dimostrata l'estrema pericolosità degli acidi organici per i manufatti pittorici, perché catalizzano l'ossidazione di vernici”.

Questa scoperta dà indicazioni utili sulle modalità di conservazione: "Per proteggere un dipinto prezioso, non basta sigillarlo in una cornice o teca microclimatica, ma bisogna controllarne attentamente i materiali e monitorare la qualità dell'aria al loro interno per assicurare le migliori condizioni di conservazione possibile".

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