IDEE ECOLOGICHE

Vota l'innovazione green del 2013

Dalla stoffa fatta con le arance alla bici "fotosintetica"

26 Dic 2013 - 10:00

Il 2013 è stato un anno di novità nelle tecnologie amiche dell'ambiente. Dai combustibili che riutilizzano gli scarti (anche le deiezioni) all'uso di rifiuti alimentari per dipingere magliette o lattine. Addirittura c'è chi ricava fibra tessile dalle arance. Qual è l'idea più brillante? Vota con il sondaggio di Tgcom24.

Degli ultimi giorni l'idea della bici fotosintetica di un gruppo di designer di Bangkok della Lightfog Creative & Design. Il veicolo ingoia il particolato e rilascia ossigeno.

Il consorzio Biocopac ha pensato a una lacca biologica derivata dai pomodori per verniciare le latte che contengono generi alimentari. C'è, invece, chi sceglie il cacao per dipingere le magliette. La tee ecologica diventa golosa grazie agli "inchiostri" commestibili di Altriluoghi. Le arance possono addirittura essere trasformate in fibra tessile, Orange Fiber è l'intuizione di Adriana Santanocito e Enrica Arena.

Perfinola pipì può avere un'altra destinazione d'uso e diventare un combustibile per le automobili. L'innovazione, già sperimentata in varie parti del mondo, è stata perfezionata e resa fruibile da Franco Lisci, la cui azienda fa parte del polo produttivo "La Casa Verde CO2.0". La pupù, invece, può diventare addirittura un deodorante. Due studentesse liceali indonesiane, Dwi Nailul Izzah e Rintya Aprianti, sono riuscite a realizzare un deodorante per l'aria dal letame di mucca.

Secondo Fabrizio Adani, responsabile scientifico del Gruppo Ricicla della facoltà di Agraria dell'Università di Milano, dagli scarti agroalimentari si possono ricavare perfino farmaci. Grazie all'innovazione, per Adani, è "possibile estrarre molecole come polifenoli, carboidrati, omega 3, omega 6".

Il lampione "smart" ideato dalla Minos System di Umpi, azienda nel settore delle reti intelligenti, può far risparmiare 30 euro a lampione. La città di Roma, che ne ha 300mila, potrebbe tagliare la propria bolletta di 9 milioni di euro all'anno. Le tanto vituperate buste di plastica non biodegradabili potranno diventare un pannello solare in base agli ultimi studi dell'Università di Adelaide, in Australia. Altri, invece,per ottimizzare la produzione di energia solare hanno pensato a isole fotovoltaiche che "inseguono" i raggi. Verranno installate in un impianto di depurazione nel lago di Neuchatel, in Svizzera. Il progetto è dell'azienda energetica svizzera Viteos e dello specialista di progetti solari galleggianti Nolaris.

Da responsabile di infezioni o indicatore di inquinamento delle acque, il batterio Escherichia Coli potrebbe aiutare a produrre biocarburanti. Lo testimoniano diverse ricerche in corso nel mondo, l'ultima delle quali, opera dell'Università del Michigan, ha utilizzato un "consorzio" di microrganismi, con un fungo accoppiato all'Escherichia per convertire gli scarti del mais. E' stato inaugurato ad Amburgo il primo edificio alimentato dalle alghe, la Biq-house. La facciata come un bioreattore, il progetto è dello studio Splitterwerk Architect.

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