Per i giudici transalpini non sono chiari i metri di giudizio: "Ogni veicolo ha un impatto sull?ambiente dalla costruzione al suo ciclo di vita"
L'auto elettrica non � ecologica. � quanto ha affermato l'Autorit� per la regolamentazione professionale della pubblicit� francese chiamata a pronunciarsi sulle campagne di due operatori di car-sharing elettrico del gruppo Bollor�, ossua Autolib a Parigi e Bluely a Lione, oltre che su ?Zo�?, l'auto elettrica della Renault.
Il giudice sulla deontologia pubblicitaria era stato interpellato dall'associazione ?Osservatorio del nucleare? contro alcuni messaggi pubblicitari che qualificavano le vetture come ecologiche. Parallelamente la Federazione nazionale delle associazioni degli utenti dei trasporti ha depositato un'istanza contro la pubblicit� della Zo� che titolava: ?Per lottare contro l'inquinamento andate in macchina ? e precisava ? Renault Zo� 100% elettrica, 0% di emissioni?.
Il problema rilevato dal giudice, per quanto riguarda il servizio di car-sharing, � l'assenza di una corretta comparazione o relativizzazione delle statistiche sull'impatto ambientale: "L'utilizzo di questo servizio implica necessariamente alcuni effetti negativi sull'ambiente, a partire dal fatto che l'elettricit� necessaria alla ricarica non � detto che provenga da risorse rinnovabili".
Pi� moderato l'intervento sulla Renault considerato che "la pubblicit� non suggerisce l'idea che i veicoli elettrici non avranno alcun impatto negativo sull'ambiente", in quanto � precisato, seppur in caratteri piccoli dopo l'asterisco, che l'assenza di Co2 si riferisce all'utilizzo dell'auto (senza usura) e non all'insieme del suo ciclo di vita o alla produzione dell'elettricit� necessaria alla ricarica.
St�phane Martin, direttore generale dell'Arpp, sottolinea che "queste pubblicit� devono essere ponderate e relativizzate, in quanto ogni veicolo ha un impatto sull'ambiente dalla costruzione al suo ciclo di vita". In ogni caso il Jdp tende a precisare che "il minore impatto ambientale di un veicolo elettrico rispetto ad un veicolo con motore a scoppio � formulato in termini troppo generali e non si accompagna ad alcuna precisione. La pubblicit� in causa incita esplicitamente i consumatori ad utilizzare una vettura elettrica per ridurre l'inquinamento atmosferico, sebbene esistano numerosi altri mezzi di trasporto che sono notoriamente meno nocivi per l'ambiente, come i trasporti pubblici e le biciclette".
Non � la prima volta che l'Autorit� si pronuncia sulle auto elettriche secondo questa linea. Sono nove i casi gi� affrontati, tra cui la C-Z�ro della Citroen, l'Ompel Ampera, la Nissan Leaf ed la BlueCub della Bollor� (il car sharing di Bordeaux). Tutti i costruttori si sono adeguati al dettato della Corte ad eccezione della Bollor� che non ha ancora risposto alle sollecitazioni del giudice.