Un centro capace di ospitare circa cinquemila persone: il progetto "Ocean Spiral" di uno studio di architettura nipponico dovrebbe vedere la luce nel 2035
Una grande sfera di 500 metri di diametro che galleggia nelle profondità del mare con alberghi, piazze, uffici e abitazioni in grado di ospitare circa cinquemila persone. Sono i numeri di "Ocean Spiral", il progetto per una città sottomarina da 26 miliardi di dollari realizzato dallo studio di architettura giapponese Shimizu Corporation. Una pronta risposta al crescente innalzamento dei mari che dovrebbe vedere la luce nel 2035.
La nuova Atlantide - Una grande "nave spaziale" che galleggia nelle profondità marine, a 200 metri sotto il livello del mare. Così si presenta "Ocean Spiral", ideata per rispondere alle sfide dell'innalzamento del livello del mare, ma anche per affrontare crisi di cibo, energia, acqua, CO2 e risorse naturali. La struttura appare saldamente ancorata al fondo marino, sino a 3.000-4.000 metri di profondità con speciali zavorre ed è inoltre munita di attrezzature anti-vibranti e di una diga galleggiante per contenere il movimento delle onde.
In armonia con la natura - Il centro subacqueo che dovrebbe vedere la luce nel 2035 è completamente sostenibile grazie ad un filtro di desalinizzazione dell'acqua e un'alimentazione energetica basata sia sulla conversione dell'energia termica sia sul riutilizzo delle emissioni di CO2 da parte dei microrganismi che vivono nelle profondità oceaniche. Il segreto per questa "indipendenza" nei consumi si trova nella "spirale", dove vengono integrate le funzioni richieste dalla profondità marina per generare elettricità, per l'acquacoltura, la desalinizzazione e il trasporto.
L'isola "green" - La stessa società giapponese si è dedicata a un altro progetto, stavolta in superficie. Si tratta del "Green Float", una città-isola "green" completamente basata sulle energie rinnovabili e l'autosufficienza alimentare. Come l'Ocean Spiral, anche questo progetto mira a trovare alternative per rispondere alle sfide dei cambiamenti climatici, soprattutto per i paesi insulari. Una città all'equatore dove il clima è mite, con 26-28 gradi tutto l'anno, e il rischio di tsunami è ridotto al minimo, capace di ospitare oltre 40mila abitanti.
Napoli e Pianura Padana a rischio inondazione - Anche l'Italia avrebbe bisogno di progetti simili. Secondo i dati sull'innalzamento del livello dei mari diffusi dall'Environmental Research Letters del British Institute of Physics, Napoli e Pianura Padana rientrano tra le zone italiane più minacciate dal rischio inondazione. Uno "spettro" che coinvolge anche la fascia costiera veneto-romagnola e il delta del Po, che rientra tra le prime dieci zone critiche a livello globale.