L'impoverimento della meraviglia naturale al largo delle coste australiane � dovuto al forte aumento delle temperature legate ai cambiamenti climatici
Scatta l'Sos ambientale per la Grande barriera corallina. La meraviglia naturale al largo delle coste australiane ha perso la metà dei suoi coralli negli ultimi trent'anni in seguito all'aumento delle temperature dovute ai cambiamenti climatici. A segnalarlo è la ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B e coordinata da Andy Dietzel, dell'australiano Arc Center of Excellence for Coral reef studies.
Drastica diminuzione di piccoli e adulti nella famiglia dei coralli - "Abbiamo misurato i cambiamenti nelle dimensioni delle colonie perché sono importanti per comprendere la demografia e la capacità dei coralli di riprodursi", ha detto Dietzel. I ricercatori hanno valutato le comunità di coralli e le dimensioni delle loro colonie lungo la Grande barriera corallina tra il 1995 e il 2017. "Abbiamo scoperto che il numero di coralli piccoli, medi e grandi sulla Grande barriera corallina è diminuito di oltre il 50% dagli anni Novanta", ha rilevato uno degli autori, Terry Hughes, del centro CoralCoE. Secondo Dietzel, "una popolazione di coralli vivace è composta da milioni di coralli piccoli e da molti grandi, le cosiddette mamme, che producono la maggior parte delle larve". I risultati mostrano, ha aggiunto, "che la capacità di recupero della Grande barriera corallina, cioè la sua resilienza, è compromessa rispetto al passato, perché ci sono meno piccoli e anche meno adulti di grandi dimensioni".
Temperature record e "sbiancamento di massa" - Il declino, ha rilevato Hughes, "si è verificato sia nelle acque poco profonde sia nelle acque più profonde, e praticamente in tutte le specie, ma soprattutto nei coralli ramificati e nei cosiddetti coralli tavola. Questi sono stati i più colpiti dalle temperature record che hanno innescato lo sbiancamento di massa nel 2016 e nel 2017".
"Abbattere le emissioni dei gas serra" - I coralli ramificati e i coralli tavola, chiamati così per la loro forma schiacciata, costituiscono strutture importanti per gli abitanti della Barriera corallina, come i pesci. La perdita di questi coralli significa una perdita di habitat, che di conseguenza si riflette sull'abbondanza di pesci e sulla produttività, a livello di pesca, della Barriera corallina. A disturbare la Barriera corallina sono soprattutto le ondate di calore dovute ai cambiamenti climatici, Per questo, avvertono gli autori, "non c'è tempo da perdere: dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni di gas serra al più presto".