Dalla macchina in grado di trattare rifiuti composti da amianto all'acquario che produce fertilizzante naturale
Una macchina in grado di trattare rifiuti composti da amianto e di reinserirli nel processo di costruzione, un liquido naturale per la conservazione dei prodotti ortofrutticoli e un acquario che produce fertilizzante: sono alcune delle idee partorite da nuove startup italiane. Il loro intento � quello di contrastare i cambiamenti climatici, limitando gli sprechi energetici e l'inquinamento.
Tra le proposte selezionate da Ecomondo-Key Energy, l'evento sulla green economy in programma dal 7 al 10 novembre a Rimini, figura anche Graphene-xt, startup specializzata nella produzione di grafene, un innovativo materiale rivelatosi molto efficiente nel settore delle rinnovabili, e in particolare del fotovoltaico. Un team di giovani universitari, con base a Bologna, � riuscito in poco tempo a raccogliere 530mila euro di fondi attraverso un portale di crowdfunding.
Isolamento green - Nel campo dei materiali spicca Enerpaper, che produce bobine di isolante composte da cellulosa. Si tratta in pratica di una soluzione basata sull'utilizzo di comunissima carta al posto della pi� costosa e inquinante lana di vetro per l'isolamento termo-acustico degli edifici.
Conservante "bio" - Sul fronte alimentare, Green Code � una startup trentina che si propone di ricavare una sostanza liquida, un estratto naturale, ideale per la conservazione dei prodotti ortofrutticoli. Al momento gli sviluppatori stanno portando avanti una serie di test sulle mele, registrando un discreto successo.
Informatica ambientale - Punta ad introdurre pratiche di riuso nel settore informatico e della comunicazione la giovane azienda Green Idea Technologies, la prima societ� di consulenza ambientale informatica in Europa. Scopo della startup � ridurre l'inquinamento attraverso la valorizzazione di prodotti rigenerati e "ricondizionati", ovvero portati a nuova vita. Una soluzione che potrebbe evitare alle aziende i frequenti usa e getta di telefoni e computer. Gli sviluppatori sono due giovani venezuelani trapiantati in Italia, insieme a colleghi di studio italiani, con base a Bologna.
Data-center senza server - Sempre dal capoluogo emiliano arriva anche la startup Cubbit, che si annuncia come il primo data-center al mondo che non possiede alcun server. I promotori promettono di superare i limiti del cloud tradizionale con notevoli vantaggi in termini di sostenibilit� ambientale, performance, prezzo e anche di sicurezza dei dati.
Altre societ� propongono invece soluzioni per trasformare i cittadini in agricoltori e apicoltori urbani. Da Cesenatico arriva BEEing, una linea di prodotti per semplificare il lavoro degli apicoltori e migliorare la vita delle api, la cui sopravvivenza in Italia e nel mondo � messa a dura prova dalle attivit� umane. Il progetto consente anche di "allevare" gli insetti del miele sul balcone di casa.
Orthoponics si propone invece di promuovere la pratica dell'orto urbano attraverso forme acquaponiche e geodetiche, che sfruttano anche l'acquario dei pesci per produrre fertilizzante per piccoli orti. Composharing � invece un nuovo servizio per favorire il compostaggio domestico e di comunit�.
AgroHTC � invece spacializzata nella carbonizzazione idrotermale: l'obiettivo � quello di realizzare macchine in grado di trasformare scarti organici, anche quelli con elevato contenuto di acqua, in risorse come biochar, energia, ammendanti e fertilizzanti. ALL Power Lab Italia, invece, sviluppa e vende gassificatori a biomassa, mentre Ice Cream Team � una piattaforma multiside per la ricerca scientifica e il turismo sostenibile.