Uno studio rivela che gli oceani si sono "alleggeriti" di migliaia di tonnellate di minuscole fibre inquinanti
Decine di migliaia di tonnellate di microplastica sono "scomparse" dagli oceani e dai mari terrestri. Che fine hanno fatto? Un team di scienziati potrebbe aver risolto il mistero trovando la risposta nei sedimenti e nella sabbia presenti sul fondale. Lo studio rivela che le minuscole fibre inquinanti raggiungono un peso complessivo di 269mila tonnellate. Tale quantit�, per�, rappresenta soltanto lo 0,1% della produzione mondiale annua di plastica.
In fondo al mar... - I ricercatori sono stati in precedenza perplessi perch� hanno trovato molto meno di plastica sulla superficie dell'oceano di quanto previsto. Analizzando campioni provenienti da dodici siti dell'Atlantico, Oceano Indiano e Mar Mediterraneo, raccolti tra il 2001 e il 2012, hanno scoperto che ingenti quantitativi di microplastiche - delle dimensioni di un terzo di millimetro - sono "sprofondate" al livello dei sedimenti marini.
In Italia - Nelle acque italiane sono stati ritrovati dai 13mila a 350mila microframmenti per chilometro quadrato sullo strato superficiale del mare. Esaminando di nuovo i campioni, per�, gli scienziati hanno constatato che le fibre si sono spostate a 3.000 metri di profondit�, in volume mille volte superiore a quello riscontrato in superficie.
Allarme ambientale - Nello studio si legge: "La prevalenza di microfibre di plastica a livello dei sedimenti e su tutte le colonie di corallo esaminati rivela che questo agente contaminante � onnipresente nelle profondit� marine, in una grande variet� di tipi di polimeri". L'abbondanza di materiale plastico a tali profondit� ha potenzialmente conseguenze negative per la vita marina, anche se lo studio dice sono necessarie ulteriori ricerche. Da qui l'allarme ambientale: "Una serie di organismi ingeriscono queste microplastiche, destando preoccupazione per i possibili danni fisici e tossicologici".