Negli anni Settanta ogni evento catastrofico costava 500 milioni di dollari, oggi il "prezzo" � salito a�10 miliardi
Il costo dei danni causati dai disastri naturali è aumentato di venti volte negli ultimi cinquant'anni. E' quanto emerge da uno studio condotto fra Italia e Stati Uniti, secondo cui se negli anni Settanta ogni evento catastrofico costava 500 milioni di dollari, oggi il "prezzo" è salito a 10 miliardi. L'aumento più significativo riguarda le aree più temperate del pianeta, come l'Europa, colpite sempre più da alluvioni, uragani e ondate di calore estreme.
Pubblicata sulla rivista Pnas, la ricerca è stata condotta da Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e Pennsylvania State University. Fenomeni estremi associati a siccità, incendi e frane stanno presentando il loro conto, dovuto soprattutto al fatto che la loro frequenza e la loro intensità sono aumentate in questi decenni.
Condotta per la parte italiana da Matteo Coronese, Francesco Lamperti, Francesca Chiaromonte e Andrea Roventini, la ricerca ha considerato il 5% degli eventi più catastrofici e ha calcolato che il costo dei danni che hanno provocato è aumentato ogni anno di circa cinque milioni di dollari, al netto degli aumenti attribuibili all'evoluzione di reddito e popolazione.
"Un singolo evento catastrofico nel 1970 causava circa 500 milioni di dollari di danni, mentre nel 2010 le perdite erano già salite a 10 miliardi di dollari", ha affermato Coronese. "Ovviamente - ha aggiunto - questi maggiori danni sono in parte dovuti all'aumento della popolazione e della ricchezza potenzialmente distruttibile, per esempio gli edifici. Una volta tenuti in considerazione questi fattori, l'impatto economico degli eventi estremi risulta comunque raddoppiato".
I dati considerati nella ricerca riguardano danni economici derivanti da disastri avvenuti in tutto il mondo tra il 1960 e il 2014, e molti di questi risultano "collegati al cambiamento climatico da un gran numero di studi". Per Lamperti, della Scuola Superiore Sant'Anna e dello European Institute on the Economics and the Environment di
Milano, "l'incremento dei danni è compatibile con il cambiamento climatico. Tuttavia - ha proseguito - il nostro studio non esamina in quale misura tale aumento sia attribuibile in modo diretto al cambiamento climatico. Stabilire un collegamento diretto richiederà infatti ulteriori studi per i quali sono necessari dati addizionali e più precisi".