La qualità dell'aria è progressivamente degenerata, arrivando a toccare un allarmante livello di quasi 400 per le particelle PM2.5, le più dannose per la salute
Brutta sorpresa per i quasi venti milioni di abitanti dell'area di Delhi, in India, che si sono svegliati immersi, per la prima volta quest'anno, in una nuvola di smog, e con l'aria decisamente irrespirabile: fenomeno ampiamente preannunciato dalla stagnazione dei venti dei giorni scorsi. La qualità dell'aria è progressivamente degenerata, arrivando a toccare un allarmante livello di quasi 400 per le particelle PM2.5, le più dannose per la salute.
Il dato supera di almeno 15 volte il livello definito "di guardia" dall'Organizzazione mondiale della sanità.
L'inquinamento si ripresenta tutti gli anni nell'area di Delhi indiana all'inizio dell'inverno, per un insieme di fattori concomitanti che vanno dalla bassa pressione e la mancanza di vento alle emissioni delle industrie e dei cantieri edili, al traffico e ai fumi generati dagli incendi delle stoppie nelle aree agricole a nord della città. Già prima della pandemia di Covid-19, molti abitanti delle megalopoli indossavano mascherine di tipo filtrante per proteggersi dai veleni all'aperto.
La festa delle luci e l'inquinamento Secondo il bollettino del Centro di allarme sulla qualità dell'aria, la situazione è destinata a peggiorare nei prossimi giorni, soprattutto se, a dispetto dei divieti, verranno fatti brillare fuochi d'artificio per celebrare Diwali, la festa delle luci. Prima che le amministrazioni delle città più grandi li vietassero, migliaia di fuochi d'artificio, mortaretti, e bengala venivano fatti esplodere rendendo l'aria irrespirabile nei giorni successivi. Gopal Rai, ministro all'Ambiente della capitale, ha lanciato un appello: "Lasciamo che la gente respiri: ne va della vita di tutti. Diwali è il giorno delle candeline a olio, non delle sostanze chimiche".